La Nuova Sardegna

Nuoro

Il falò di rosmarino per San Sebastiano chiude i riti del fuoco

di Nino Muggianu
Il falò di rosmarino per San Sebastiano chiude i riti del fuoco

Dorgali rinnova la tradizione con il patrono dei caprari Archiviati anche gli appuntamenti in onore di Sant’Antonio

20 gennaio 2017
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DORGALI. Ieri i dorgalesi hanno vissuto un’altra giornata all’insegna dei falò fatti di rosmarino. Fuochi, questa volta, in onore di Santu Sustianu (Sebastiano). Il fuoco “ufficiale” come sempre è quello in piazza della parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria, proprio sotto il campanile. Ma come sempre è stato festeggiatissimo anche quello di piazza Sa Codina nel rione di Golloi dove si continua un’iniziativa nata una trentina di anni fa per volontà di un gruppo di ragazzi del rione. Una tradizione molto sentita a Dorgali, quella dei fuochi, specie quelli in onore di sant’Antonio al quale già nel 1600 dedicò una chiesa nell’allora cuore del paese. Santo che secondo una leggenda riuscì con uno stratagemma a rubare il fuoco dall’inferno per portarlo sulla terra.

Falò che viene proposto anche a Cala Gonone e che ha una particolarità: viene fatto, o meglio veniva fatto solo ed esclusivamente con i rami di rosmarino che abbonda nel territorio, specie nel versante marino. Adesso la pianta aromatica viene usata solo per rivestire il cono verde.

Sant’Antonio era stato eletto dai porcari dorgalesi loro protettore e da lui e del fuoco si aspettano sempre segnali di auspicio per la stagione prossima. Lo stesso vale per San Sebastiano che a Dorgali è il patrono dei caprari. Priori di quest’anno sono per, il fuoco di parta ’e cresia, Antonio Ladu, mentre per il fuoco di Golloi, Giovanni Fancello Tuturreri. Per l’occasione viene distribuito il dolce tipico, “su pistiddu”, fatto da due sfoglie di pasta per dolci, a forma circolare sovrapposte, con in mezzo su pistiddu, appunto, che è una sorta di marmellata che si ottiene dalla lavorazione de “su inicottu”, il vincotto. Ad andare forte è anche l’immancabile vino cannoau che accompagna e porta allegria in tutte le feste di Dorgali. I fuochi sacri di Santu Sustianu e Sant’Antoni sono sempre stati la buona occasione per offrire un bicchiere del vino nuovo. È tradizione che in tutte le case dei rioni di Sant’Antonio e della chiesa parrocchiale le cantine restino aperte per accogliere i visitatori che per l’occasione ben volentieri fanno la spola da una cantina all’altra.

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