La Nuova Sardegna

Nuoro

Ex esposti all’amianto a Roma «Risposte vere sulle bonifiche»

di Federico Sedda
Ex esposti all’amianto a Roma «Risposte vere sulle bonifiche»

Oggi la rappresentanza sarda consegnerà una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini «Ecco i punti da affrontare per rilanciare Ottana ed eliminare le discriminazioni di chi ci ha lavorato»

16 gennaio 2017
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OTTANA. Il grido di dolore degli ex esposti all’amianto supera i confini della Sardegna e arriva a Roma. A ricevre e ascoltare la delegazione sarda, composta da rappresentanti dell’Aiea (Associazione italiana ex esposti all’amianto) Sardegna, dell’Anmil (Associazione mutilati e invalidi del lavoro) di Nuoro, dai sindaci di Ottana, Orani e Orotelli e dalle vedove dei lavoratori morti a causa di patologie asbestocorrelate, sara la presidente della Camera, Laura Boldrini. Alla quale la presidente regionale dell’Aiea, Sabina Contu, che guiderà la delegazione, ha inviato una lettera nella quale propone «una sintesi delle proposte che possono essere risolutive dei maggiori problemi causati dall’amianto in Sardegna».

Tre i punti che, secondo l’Aiea, dovranno essere affrontati e risolti al più presto per dare corpo al rilancio di Ottana e, soprattutto, per eliminare le discriminazioni che colpiscono i lavoratori sardi ex esposti all’amianto rispetto ai colleghi di altri siti industriali della penisola. Il primo punto riguarda le bonifiche. «Il sito industriale di Ottana – si legge nella lettera dell’Aiea – è stato identificato inspiegabilmente di interesse regionale anziché nazionale. E questo declassamento, oltre al mancato riconoscimento di sito di interesse nazionale ai fini delle bonifiche, impedirà una transazione globale con l’Enichem e la Montefibre, frenando ogni presupposto di ricrescita industriale del territorio. Chiediamo pertanto – è scritto sulla lettera – un suo autorevole intervento nei confronti del presidente della Regione e del ministro dell’Ambiente».

Altro tema di grande interesse riguarda gli atti di indirizzo ministeriale ai fini del riconoscimento dei diritti previdenziali, l’attivazione della sorveglianza sanitaria a favore degli ex esposti all’amianto e la prevenzione delle patologie correlate a questa fibra killer che, nell’area industriale di Ottana, ha fatto oltre 120 morti.

«Con l’entrata in vigore della legge 257 del 1992 – si legge nella lettera della presidente Sabina Contu – sono stati emanati gli atti di indirizzo ministeriale al fine di garantire lo scivolo pensionistico e attuare la legge sulla sorveglianza sanitaria degli ex esposti. Nell’ultimo mese, in Sardegna, sulla spinta delle denunce sui morti e sui malati – continua la lettera – è stato avviato dall’assessorato regionale alla Sanità un tavolo tecnico sul tema amianto che, però, si sta rivelando inadeguato. Ora chiediamo anche l’attivazione di uno studio epidemiologico sulle popolazioni colpite al fine di prevenire i tumori al polmone e il mesotelioma pleurico».

L’ultima informativa alla presidente Laura Boldrini, che riceverà la delegazione sarda oggi a mezzogiorno a Montecitorio, riguarda l’inchiesta penale per omicidio colposo e disastro ambientale condotta dalla magistratura si Nuoro, in seguito all’esposto-denuncia sulla presenza dell’amianto a Ottana che è stata presentata proprio dall’associazione degli ex esposti. «Alla presidente Boldrini rappresenteremo anche il fatto – si conclude la lettera ddl’’Aiea – che è anche in corso un’inchiesta penale da parte della procura della Repubblica di Nuoro, portata avanti dai carabinieri di Ottana e del Noe di Sassari, ma occorrono risorse ed energie umane maggiori per procedere speditamente».

L’incontro di oggi rappresenta una nuova tappa della lunga lotta degli ex lavoratori di Ottana per ottenere i loro diritti. Per eliminare, cioè, quelle discriminazioni che oggi li vedono ancora “figliastri” rispetto ai “figli” di altre regioni d’Italia.

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