La Nuova Sardegna

Nuoro

Si riparla del santuario della beata Maria Gabriella

di Nino Muggianu
Si riparla del santuario della beata Maria Gabriella

Da 30 anni Dorgali aspetta la costruzione di una chiesa intitolata alla suora Dopo rinvii e problemi sull’area in cui sorgerà, arriva il progetto esecutivo

13 novembre 2016
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DORGALI. A scadenze più o meno regolari si riparla del santuario dedicato alla beata Maria Gabriella Sagheddu che dovrebbe nascere in località Frandina, a nord-est della parte alta della cittadina. Condizionale più che d'obbligo visto che al momento non ci sono grosse novità e il periodo di crisi generale che si sta vivendo non autorizza a pensare in altra maniera. «Non c'è nulla di nuovo – assicura il parroco di Dorgali don Michele Casula – Da poco abbiamo incontrato l'architetto che ha redatto il progetto ma solo per illustrarci l'elaborato e per spiegarci tecnicamente come dovrebbe essere l'edificio nel suo complesso, niente di più. Certamente io non sono contrario alla realizzazione dell'importante opera, anzi sarei felicissimo qualora si dovesse realizzare».

Il sacerdote non lo dice ma è chiaro che da qui a parlare di lavori ce ne passa. Innanzitutto mancano i fondi necessari e non saranno pochi. La Cei, come da suo regolamento, non dà un centesimo per la realizzazione di santuari. Peraltro Dorgali dovrebbe usufruire dei fondi della Conferenza Episcopale Italiana per la costruzione della nuova chiesa nella frazione marina di Cala Gonone e, in ogni caso, di due finanziamenti per lo stesso comune non se ne parla proprio. I fondi necessari per il santuario di Frandina dovrebbero arrivare dai fedeli, in caso contrario il sogno di molti dorgalesi e non solo resterà nel progetto chiuso in un cassetto .

La storia del santuario da dedicare alla beata dorgalese è lungo più di trent'anni. Comincia con una donazione di un terreno, nei pressi dell'attuale campo sportivo comunale. Area poi rientrata nel possesso degli eredi della donatrice in quanto l'edificio non era stato realizzato nei tempi fissati. Le attenzioni per l'area in cui dovrebbe nascere il santuario si spostano dunque nel colle di Frandina . La parrocchia acquista in due fasi il terreno necessario e sembra che tutto vada a gonfie vele. Poi sorge un problema tecnico a livello regionale che grazie all'intervento comunale viene superato. Segue l'affidamento dell’incarico per la progettazione. Dopo anni di problemi di tutti i generi, discussioni, rinvii, cambiamenti e di burocrazia, tutti o quasi comprensibili quando si tratta di un’opera importante, finalmente si è passati ai fatti. A progettare il tempio dedicato alla piccola suora trappista di Dorgali che ha aveva donato la propria vita per l’unità dei cristiani , è stato l’architetto dorgalese Gianfranco Muggianu. Progetto che verrà ripresentato a breve alla comunità.

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