La Nuova Sardegna

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“Libriamoci”, Mameli incontra gli studenti

Grande successo per l’iniziativa organizzata con gli studenti della scuola media “Fancello”

09 novembre 2016
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DORGALI. Ottimo successo per la manifestazione “Libriamoci: giornate di lettura nelle scuole” alla quale hanno partecipato anche i ragazzi della scuola media “Fancello” di Dorgali. L’iniziativa è promossa dal Centro per il libro e la lettura e dalla Direzione generale per lo studente (Miur). Lunedì gli studenti hanno vissuto una giornata emozionante con il giornalista e scrittore Giacomo Mameli, che è riuscito a toccare le corde giuste.

«Mi ha colpito l’attenzione da parte dei ragazzi – ha commentato Giacomo Mameli, che di esperienza con i ragazzi delle scuole di tutta la Sardegna ne ha da vendere– Hanno fatto domande curiose e intelligenti. Devo fare i complimenti sia ai ragazzi che ai docenti che evidentemente sanno come coinvolgere gli alunni. È stato un piacere tornare a Dorgali anche perché il mio primo insegnante era dorgalese». All’incontro, nell’anfiteatro di via Cervi, hanno partecipato genitori, alunni e docenti. «Lo scopo era promuovere il piacere della lettura e, nel contempo,offrire un ulteriore stimolo allo sviluppo del pensiero critico – hanno spiegato le docenti – Varie le tematiche scaturite dalla lettura dei brani tratti dai libri di Giacomo Mameli come “La ghianda è una ciliegia”, “ Le ragazze sono partite”. Spunti per parlare dell’infanzia, del tempo dei giochi, ma anche della povertà e della guerra e della fortuna di vivere, invece, in una società in cui vengono rispettati i diritti umani». La magia della lettura, curata anche da alcuni componenti delle Arti libere, ha permesso che i protagonisti dei vari racconti si materializzassero davanti al volto stupito degli studenti. Lo scrittore ha sollecitato i ragazzi affinché vivano ogni esperienza col giusto impegno e si rendano conto della grande opportunità che la scuola offre loro. I docenti, parafrasando una frase del celebre Gianni Rodari, hanno concluso l’incontro con un augurio. «Vorremmo che tutti i nostri allievi leggessero non perché diventino tutti letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo e ognuno di loro possa volare alto».

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