La Nuova Sardegna

Nuoro

Notte in parete per 5 scalatori: salvati

di Nino Muggianu
Notte in parete per 5 scalatori: salvati

Due freeclimber sassaresi, due di S. Vero Milis e un milanese recuperati all’alba: un difficile intervento a Punta Cusidore

24 ottobre 2016
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OLIENA. Cinque arrampicatori bloccati in parete nella notte, portati in salvo soltanto alle prime luci dell’alba di ieri dopo un lungo e difficilissimo intervento di recupero del Soccorso alpino e speleologico della Sardegna. Teatro della brutta avventura, fortunatamente a lieto fine, ancora una volta il Supramonte di Oliena, meta prescelta da un gruppo di cinque freeclimber: G.M., 47 anni, e A.Z., 49 anni, entrambi di Sassari; G.M., 54 anni, e A.E., 56 anni, entrambi di San Vero Milis; e G.Z., 61 anni, di Milano. Tutto bene per i cinque scalatori, fino a quando sono arrivati ad affrontare Punta Cusidore.

Suddivisi in due cordate, si trovavano in progressione sulla via di arrampicata ribatezzata “Legione reale truppe leggere” dello spigolo nord ovest del Cusidore. Arrivati alla penultima sosta, i cinque protagonisti (tutti esperti) si sono trovati impossibilitati a proseguire a causa del sopraggiungere del buio. Subito allertati da una chiamata d’emergenza, sul posto sono immediatamente intervenuti 16 tecnici del Soccorso alpino che si trovavano nella zona per un campo di addestramento che aveva come base Dorgali.

Gli uomini del Sass, provenienti dalle stazioni di Nuoro, Urzulei, Cagliari, Sassari e Medio Campidano, erano impegnati in varie attività formative. Hanno perciò raggiunto in tempi brevi la sommità dello spigolo di Cusidore per poter avviare il recupero. Sul posto, inoltre, sono arrivati anche sette vigili del fuoco partiti dalla caserma provinciale di Nuoro.

Data l’eccessiva stanchezza degli scalatori, è stato necessario portarli in salvo attraverso l’utilizzo di un paranco che ha permesso di trasportarli verso l’alto, per circa 80 metri, fino a un luogo sicuro dal quale si dirigevano le manovre di recupero. Le operazioni di soccorso si sono rivelate particolarmente impegnative a causa del buio, da un lato, e della necessità di dover recuperare uno scalatore per volta. Alle ore 4:56 esatte è stato salvato l’ultimo dei cinque arrampicatori. La comitiva si è perciò avviata sul sentiero del ritorno per riaccompagnare i freeclimber verso le loro auto. L’intervento si è concluso quando ormai stavano arrivando le prime luci dell’alba. Ancora una volta Punta Cusidore si rivela una delle vie più problematiche per gli amanti della montagna. Non solo per le difficoltà date dalla pendenza della parete, ma anche, specie in questo periodo e in primavera, per le condizioni metereologiche facilmente mutabili, visto il microclima locale. L’intervento di ieri riporta alla mente quello di qualche anno fa che aveva interessato due arrampicatori di Sassari, padre e figlio, rimasti diverse ore sospesi in attesa dei soccorsi effettuati anche con l’ausilio di un elicottero dei vigili del fuoco.

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