La Nuova Sardegna

Nuoro

I pastori pregano contro la crisi

di Federico Sedda
I pastori pregano contro la crisi

Oniferi, significativa celebrazione nella valle di S’Infurcau luogo simbolo di tragedie e dolore

24 giugno 2016
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ONIFERI. Nella valle di S’infurcau, a Oniferi, luogo simbolo di tragedie e sofferenze, stavolta, hanno risuonato voci di speranza e di preghiera. Voci di pastori, che, in quella valle e nelle campagne del piccolo borgo barbaricino, mandano avanti i loro allevamenti, combattendo ogni giorno contro le difficoltà del mondo agro-pastorale. Che si chiamiamo siccità, peste suina, lingua blu, latte a prezzi sempre più bassi, infrastrutture inesistenti e promesse di aiuto mai mantenute. Difficoltà estreme, contro le quali, spesso, i pastori sardi si trovano a combattere da soli. Stavolta, però, i pastori di Oniferi, per sperare in un futuro migliore e per scongiurare malanni ed epidemie che dimezzano o distruggono il bestiame, hanno scelto di ritornare al passato. A quando, invocazioni e preghiere, a volte magiche, a volte religiose, risuonavano nelle valli di Barbagia per chiedere al Cielo annate buone e frutti migliori. Così, qualche giorno fa, si sono dati appuntamento, con famiglie al seguito, proprio a S’infurcau, per chiedere al Cielo benevolenza e protezione verso il frutto del loro lavoro. Lo hanno fatto partecipando, attenti e numerosi, alla messa del pastore che è stata celebrata, nelle campagne della valle, dal parroco, don Aldo Cottu, e alla quale ha assistito anche il sindaco, Stefania Piras. Una messa di benedizione dei campi e delle greggi, che, non a caso, è stata celebrata qualche giorno prima del 24 giugno, festa di san Giovanni Battista. Una data simbolo, quella di oggi, per i pastori che, in questo giorno, rinnovano i contratti e dividono i frutti del lavoro. Che, ogni anno, diventano sempre più scarsi. «Il nostro – hanno detto – è stato un momento di incontro e di speranza per scongiurare, anche con l’aiuto della preghiera, l’acuirsi della crisi nel mondo agricolo». Nel corso dell’incontro è intervenuta anche il sindaco Stefania Piras che ha portato ai pastori del paese il saluto della comunità, invitandoli a credere nella cooperazione quale strumento di rinascita del settore. «Il mio augurio – ha detto il primo cittadino – è che il pastore torni a essere la figura di un tempo e che la cooperazione diventi veramente la risposta alla crisi che attanaglia questo settore». Il parroco, don Aldo Cottu, dal canto suo, ha proposto di ripetere la giornata di festa e di preghiera anche nei prossimi anni, estendendola anche alle altre categorie di lavoratori.

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