La Nuova Sardegna

Nuoro

Legge “Dopo di noi”: l’Astudhan ripropone le mini strutture locali

di Tito Giuseppe Tola
Legge “Dopo di noi”: l’Astudhan ripropone le mini strutture locali

Macomer, l’associazione riprende l’iniziativa del 2014 In città ci sono diversi ragazzi con handicap gravissimi

17 giugno 2016
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MACOMER. La proposta e il progetto hanno più di dieci anni, ma mentre in campo nazionale l’assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei genitori o dei familiari che se ne occupano prende corpo con l’approvazione della legge che stanzia 270 milioni in tre anni, a Macomer, dove l’associazione Astudhan, che si batte per la tutela dei diritti dei portatori di handicap, ha posto il problema nel 2004, l’iniziativa è ancora al palo. Marco Aresu, che ha fondato l’associazione e la presiede, e altri dirigenti avevano rispolverato e riproposto il progetto “Dopo di noi” nel 2014 trovando attenzione nell’amministrazione comunale e nell’Unione dei Comuni nel 2014. Sono passati due anni e nel frattempo è stata approvata la legge che inizia a dare risposta al problema. Aresu si prepara a rilanciarlo e a breve chiederà un incontro all’Unione dei Comuni per presentare il progetto operativo per l’apertura di piccole strutture che diventino “famiglia” per chi non è autosufficiente e non ha più familiari.

L’iniziativa dell’Astudhan dà risposta a una domanda angosciante che si pongono i genitori di persone con disabilità gravi: «Che fine faranno dopo di noi i nostri figli?». Una prima risposta arriva dalla legge che contiene le nuove norme in materia di assistenza alle persone con disabilità grave dopo la morte dei genitori e per la prima volta viene istituisce un fondo specifico da ripartire in tre anni fino al 2018. La legge prevede anche agevolazioni e sgravi fiscali per il patrimonio che i genitori decideranno di lasciare in eredità per la cura dei loro figli, affidandolo ai parenti o a enti e onlus. Il progetto Astudhan entra in un’altra dimensione, che è quella della risposta pubblica al problema. «Quello dell’handicappato grave che perde i genitori e rimane solo – spiega Mauro Aresu – è un problema estremamente delicato. Anche a Macomer ci sono ragazzi con handicap gravissimi che quando perdono i familiari rischiano di finire in posti sbagliati. Le situazioni particolari alle quali è urgente dare risposta sono diverse».

Il progetto “Dopo di Noi” dell’associazione Astudhan lega l’iniziativa a enti e strutture che già ci sono (scuola, lavoro, centro diurno) in una rete sinergica, per agevolare e accompagnare il disabile a una vita dignitosa e il più possibile autonoma. Prevede la realizzazione di piccole strutture residenziali per accogliere un numero ristretto di disabili, da cinque a non più di otto, che a causa di accadimenti negativi (decesso, malattia, ricovero dei familiari) non possono avere un adeguato sostegno familiare e sociale. «Il comune di Macomer, al quale avevamo portato il progetto – spiega Aresu – si è mosso subito. Aveva reperito i locali, che però non erano idonei. L’idea è di utilizzare appartamenti per creare cellule diffuse nel territorio e non sradicare ragazzi o adulti disabili dall’ambiente dove hanno vissuto e sono cresciuti. Il tutto con personale specializzato. Si tratta di dare a queste persone autonomia in un ambiente che sia familiare e certezze affettive che suppliscano a quelle perdute».

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