La Nuova Sardegna

Nuoro

Al via il piano sicurezza nelle spiagge

di Nino Muggianu
Al via il piano sicurezza nelle spiagge

Claudio Rosu, presidente dell’associazione per la Marina di Orosei, illustra le novità del 2016

15 giugno 2016
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OROSEI. Con l’arrivo della stagione balneare inevitabilmente, anche alla luce della tragedia di Osala di qualche giorno in cui ha perso la vita una donna di Olzai, si riparla di sicurezza in mare. Nella sede di Sardegna Solidale di Oristano si sono riunite circa venti associazioni di protezione civile della categoria “Mare”, ovvero quelle associazioni specializzate negli interventi di soccorso e salvataggio in mare ma anche nella tutela degli ambienti e della fauna marina e acquatica in genere.La riunione, fortemente voluta dalle associazioni e gradita anche alla Rappresentanza Regionale delle Associazioni di Protezione Civile, è stata coordinata da Claudio Rosu, presidente dell'Associazione Sicurezza e Salvaguarda Marina di Orosei, vice presidente della consulta territoriale del Nuorese e membro della rappresentanza regionale. «Da diversi anni la Regione Sardegna, in collaborazione con le ex provincie e con i comuni, predispone quanto necessario per portare avanti un adeguato piano di salvataggio per i frequentatori delle nostre spiagge. Tale operazione, denominata Sisb (sistema integrato di soccorso balneare) ha prodotto risultati degni di rilievo, riducendo nettamente il numero degli incidenti mortali nelle coste». Per il presidente della Ssm Orosei sono numerosissimi gli interventi prodotti, che non si limitano al salvataggio dei bagnanti, ma contemplano anche interventi di primo soccorso per le più disparate “disavventure”, dalle contusioni alle punture di insetti o pesci, dal contatto con le temute meduse ai colpi di calore fino alla ricerca di dispersi nelle spiagge e pinete, le Torrette del servizio di salvataggio della protezione civile sono il primo punto di soccorso.

Fino al 2015 i servizi erano predisposti dalle provincie su indicazione della Regione e finanziati con un fondo regionale a cui si aggiungevano le risorse provenienti da comuni e province, ma non tutti i comuni costieri aderivano al Piano. «Con la “scomparsa” delle provincie – conclude Rosu –per la stagione 2016 il piano sarà organizzato dai comuni e per questo lo stanziamento per il 2016 è stato raddoppiato superando complessivamente gli 800.000 euro contro i poco più di 400.000 Interesse al piano è stato mostrato dalla quasi totalità dei comuni costieri; la sua attuazione comporta una serie di investimenti in attrezzature che resteranno poi permanentemente a disposizione dei comuni per i piani futuri; starà ai comuni integrare gli importi concessi dalla Regione con un minimo di fondi propri al fine di coprire le spese delle associazioni che materialmente si occuperanno del servizio secondo elevati standard di sicurezza».

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