La Nuova Sardegna

Nuoro

Sugherete distrutte, la Regione dispone lo stop all’estrazione

di Paqujto Farina
Sugherete distrutte, la Regione dispone lo stop all’estrazione

Ma subito scoppiano le polemiche per il provvedimento «La sospensione dei lavori mette in ginocchio il settore»

11 giugno 2016
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NUORO. La defogliazione dei boschi di sugherete, causata da un'autentica invasione del parassita “processionaria”, sta causando danni così ingenti che nei giorni scorsi ha costretto i funzionari territoriali dell’assessorato regionale alla difesa dell'Ambiente ad adottare drastici provvedimenti; uno dei quali la sospensione immediata delle operazioni di estrazioni del sughero. Un’operazione necessaria, secondo gli esperti del corpo forestale, perché altrimenti le piante rischierebbero di morire.

Con la determinazione 1106 del primo giugno il direttore del corpo forestale e di vigilanza ambientale-servizio ispettorato ripartimentale di Nuoro, Anna Maria Pirisi, ha dato disposizione alle stazioni Forestali locali di notificare la misura restrittiva che prevede l'immediata interruzione dei lavori. In tempi rapidissimi l'atto ha raggiunto ben 36 territori insistenti nell'area dell'ex provincia di Nuoro, e specificatamente quelli appartenenti ai comuni di: Bolotana, Dualchi, Lei, Noragugume, Ottana, Silanus, Dorgali,Gavoi, Olzai, Lodè, Lula, Birori, Borore, Fonni, Bortigali, Macomer, Sindia, Mamoiada, Nuoro, Orune, Orani, Orotelli, Sarule, Oliena, Orgosolo, Galtellì, Oniferi, Irgoli, Loculi, Onifai, Orosei, Budoni, Posada, Siniscola, Ortueri, Atzara.

È infatti in atto una invasione del temuto bruco con un'intensità tale che circa l'80 per cento del fogliame delle piante di sughero corre un serio rischio. Aggressione che, a detta sia degli operatori del settore che degli amministratori locali, si sarebbe potuta evitare se la campagna di prevenzione fosse stata fatta regolarmente ad inizio primavera. Se da un lato infatti il provvedimento si rende ora necessario per salvaguardare la salute delle piante, che se sottoposte all'ulteriore stress dell'estrazione del sughero si indebolirebbero superando la soglia di sopravvivenza, dall'altro la sospensione dei lavori di estrazione metterebbe in ginocchio un intero settore dell'economia agropastorale.

Un danno enorme, con una perdita secca, ma che colpirebbe sia i proprietari delle piante che l'intera industria del sughero, con centinaia di addetti che in questi giorni vivono momenti di seria e comprensibile preoccupazione. Contratti firmati mesi fa con le caparre liquidate dagli industriali ai proprietari terrieri che rischiano di essere vanificati; e ancora i tanti esperti estrattori e semplici operai trasportatori che si vedrebbero drasticamente ridotte le possibilità di guadagno. Ironia della sorte, dopo stagioni di calo e stagnazione, quest’anno si registra una sensibile ripresa della domanda con conseguente rialzo dei prezzi al quintale. Problematiche insomma non di poco conto nel sempre difficile e contrastato universo agropastorale.

La vertenza ha catturato l’attenzione dei rappresentanti istituzionali: per la prossima settimana è convocato a Cagliari un incontro ai massimi livelli della politica regionale. «Il comparto del sughero è molto importante – ha dichiarato l'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano, ed è già operativa una task force per predisporre un piano d'intervento. Mercoledì 15 giugno è già convocato un incontro con le associazioni agricole per ragionare sulle possibili soluzioni».

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