La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana Energia, la vertenza dimenticata

di Federico Sedda

Preoccupazione tra i lavoratori in cassa integrazione: «A un mese dagli impegni, tutto è fermo»

03 giugno 2016
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OTTANA. C’è preoccupazione tra i lavoratori in cassa integrazione di Ottana Energia per il silenzio che da un mese è calato sulla loro vertenza. «Tutto è fermo – dicono – all’incontro che si è tenuto il 3 maggio scorso a Cagliari tra il presidente della giunta regionale, Francesco Pigliaru, l’assessore all’industria, Maria Grazia Piras e i rappresentanti dei sindacati e della Confindustria nuorese. In quella sede la Regione si era impegnata a mandare avanti le azioni necessarie per individuare le soluzioni che consentano il riavvio della centrale di Ottana Energia in modo funzionale al mantenimento delle attività industriali presenti nel sito e, in particolare, alla ripresa di Ottana Polimeri. Invece, a un mese di distanza da quell’incontro, non sappiamo assolutamente nulla sui passi ulteriori che sono stati fatti». Il silenzio, per la verità, è stato rotto dal presidente Pigliaru che, in un convegno presieduto dall’ex parlamentare Francesco Rutelli che si è tenuto a Cagliari il 27 maggio scorso sui temi dell’energia in Europa, ha parlato anche di Ottana Energia. «Nei prossimi giorni – ha detto il governatore – si vedrà il risultato del nostro lavoro. Con Terna abbiamo sostenuto la necessità di promuovere la produzione di energia che è necessaria per le produzioni industriali di quel territorio e, per questo, abbiamo lavorato con Versalis ed Eni perché si sostenga il progetto di ripartenza del Pet».

Un obiettivo ancora tutto da definire. «Il presidente della Regione – sottolineano i lavoratori – non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto è stato detto nell’incontro che si è tenuto un mese fa a Cagliari. Questo ci fa pensare che la situazione è ancora incerta». Da qui la preoccupazione degli operai che, dopo la chiusura, il 31 dicembre 2015, della centrale termoelettrica per la mancata proroga da parte di Terna del regime di essenzialità, sono stati collocati in cassa integrazione, seguendo così la stessa sorte che, due anni prima, era toccata ai loro colleghi di Ottana Polimeri. Per quanto riguarda lo stato della vertenza, si sa che Terna ha ultimato le procedure per verificare se parte degli impianti rispondono ai requisiti per la riaccensione rapida e l’erogazione in rete in condizioni di equilibrio del sistema elettrico sardo in caso di blak out. Il risultato è stato positivo. La relazione è gia stata presentata all’Autorità per l’energia alla quale spetta l’ultima parola. Ma anche su questo punto i lavoratori manifestano perplessità. «Non vorremmo – fanno sapere – che i riscontri positivi per l’immissione in rete riguardassero solo gli impianti di Biopower perché, in questo caso, i lavoratori della centrale termoelettrica rimarrebbero casa e non ci sarebbe alcuna prospettiva di ripresa neppure per le attività del sito, compresa Ottana Polimeri».

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