La Nuova Sardegna

Nuoro

Lillia il campanaro da 60 anni chiama a raccolta i fedeli

di Mattia Sanna
Lillia il campanaro da 60 anni chiama a raccolta i fedeli

Orgosolo, i rintocchi scandiscono tutte le celebrazioni Pietro Soro è diventato per tutti un vero compositore

22 maggio 2016
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ORGOSOLO. Nell’era dei dispositivi elettronici, di un’evoluzione tecnologica che conduce progressivamente alla automatizzazione, nell’era della cinetica e dei supporti interattivi e responsoriali, esistono dei piccoli-grandi baluardi che resistono. Giganti, che non cedono alla spersonalizzazione di alcune attività, a favore di piccoli supporti considerati intelligenti. Giganti, che non si arrendono alla modernità e resistono per conservare la tradizione, gli usi, i costumi, professioni scomparse, ruoli e incarichi, che scandivano e caratterizzavano l’esistenza delle comunità, descrivendone l’incanto, la poesia, la bellezza. Accade, dunque, che nel centro dei murales, cultore dell’identità, delle radici, del proprio animo profondo e autentico, vi sia ancora chi, quotidianamente, da ben sessant’anni si dedichi alla propria comunità silenziosamente, svolgendo un servizio essenziale, invisibile, ma utilissimo. Un servizio, sconosciuto a molti, prima che una dinamica e sempre aggiornata pagina facebook, intitolata “Il Giardiniere”, non decidesse di raccontare la sua storia. Lui è Pietro Soro, ultrasettantenne, noto ai più con il soprannome di Lillia, il campanaro di Orgosolo. Agli appuntamenti giornalieri non manca mai. Con il sole, la pioggia o la neve, la sua presenza è quotidiana. Inizia un quarto d’ora prima della celebrazione eucaristica. Tira giù, energicamente, la corda collegata alla pesante campana, in quelle chiese, ancora non servite dai sistemi meccanici. Presenti, ad esempio, nella parrocchia consacrata a San Salvatore. I suoi sono movimenti energici, precisi, creano rintocchi musicali. Un vero e proprio compositore, che con arte informa la comunità dell’imminente messa. Un modo per chiamare a raccolta i fedeli, per annunciare il sacro rito. Un impegno straordinario, insomma, che potrebbe sembrare ai più superficiali anacronistico. Un impegno straordinario, che racconta e dà concretezza al concetto di volontariato, riempendolo di significato e valore. Traducendolo sul campo. Una bella pratica, portata avanti con assiduità, nonostante gli anni che avanzano. Tanto che alcuni si chiedono: «Non è che Lillia pensa di andare in pensione?».

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