La Nuova Sardegna

ORGOSOLO. Il tempo un po’ incerto non è riuscito a rovinare la festa in onore di Santu Sidore. La paura che piovesse, nella prima mattinata si è trasformata in euforia quando le nuvole quasi per incanto, prima che cominciasse la celebrazione della messa in onore del santo, si sono diradate lasciando spazio ad un tiepido sole.

All’uscita della messa, nella chiesa di San Salvatore è partita la processione religiosa che si è snodata per le vie del centro, con i carri trainati dai buoi e i gioghi ornati a festa con ghirlande dei fiori di campo. Ad aprire la processione il carro della prioressa Marianna Garippa, guidato dal nipotino Marco Catgiu di 15 anni che ha condotto con maestria il carro con il simulacro del santo. Altra curiosità è che l’altro carro trainato dai buoi era carico di bambini festanti in costume tradizionale. Sei invece i gioghi orgolesi che hanno accolto anche un ospite in arrivo da Orotelli.

A seguire il carro con Santu Sidore, protettore degli agricoltori, il parroco del paese, don Antonello, gli organizzatori del comitato di Sos Massaios e i ragazzi della Leva 1986. I fedeli hanno intonato canzoni e recitato preghiere rivolte al santo festeggiato, come si faceva in altri tempi, per una sua intercessione per un buon raccolto nei campi. Alla festa de Sos Massaios era invitata tutta la cittadinanza. In tanti non hanno perso occasione per indossare i bellissimi costumi tradizionali. La partecipazione di una decina di gioghi alla festa di Santu Sidore la dice lunga sulla tradizione orgolese per mantenere ancora i gioghi nelle stalle. Orgosolo è infatti uno dei pochi centri barbaricini dove è possibile incontrare ancora i carri trainati dai buoi. Ma forse più che una tradizione è una esigenza in quanto ancora molti terreni agricoli possono essere lavorati solo con l’aiuto dei buoi. (n.mugg.)