La Nuova Sardegna

Nuoro

Mamoiada, grande attesa per “Nottenighedda”

di Mattia Sanna
Mamoiada, grande attesa per “Nottenighedda”

È la prima edizione della kermesse organizzata dall’associazione “Mamojà” Oggi l’esordio della nuova realtà che riunisce oltre 70 vitivinicoltori del paese

30 aprile 2016
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MAMOIADA. Nel paese delle maschere si attende la prima edizione della kermesse intitolata “Nottenighedda”. Grandi preparativi, dunque, anticipano l’appuntamento previsto per oggi pomeriggio (sabato 30 aprile). L’iniziativa, organizzata dall’associazione Mamojà, neonata realtà che riunisce una settantina di viticoltori, vuole diventare una ricorrenza fissa, una manifestazione annuale, che abbia la funzione di realizzare una crescita culturale e tecnica dei produttori e, allo stesso tempo, offra uno spaccato al mondo esterno dello spirito e dell’impostazione lavorativa, valorizzata dal comparto vitivinicolo di Mamoiada. L’evento, fissato oggi, si svolgerà a partire dal pomeriggio e fino a notte inoltrata. Il tour fra gli artigiani del vino del centro della Barbagia culminerà con la visita alle cantine e la degustazione delle pregiate realizzazioni: molti i rossi rientranti nell’inconfondibile categoria del Cannonau. La kermesse, messa in piedi in collaborazione con il Comitato Madonna di Loret’Attesu, la Pro loco, la società Folgore, il Comune di Mamoiada e il Coro Armonias, si aprirà alle 15,30. Esordio con la presentazione del video clip “Soleanima”, ideato dal gruppo BBrothers e da Gigi Camedda dei Tazenda, accompagnato dal gruppo folk “Li Bainzini”, del sodalizio Etnos, giunto da Porto Torres. Un’ora più tardi, il convegno “Mamoiada un territorio di vino" vedrà gli interventi di giornalisti, esperti del settore, docenti ed esponenti del mondo accademico. Ancora, alle 19,30 si proseguirà con la sfilata dei Mamuthones e degli Issohadores, appartenenti alla associazione Pro loco e con i balli in piazza in costume tradizionale. L’itinerario delle cantine chiuderà, infine, i diversi momenti della kermesse. «Il processo avviato a Mamoiada ha come obiettivo la costruzione non di una realtà di campanile che cerca di distinguersi rispetto ad altre – spiegano i promotori dell’evento – ma vuole essere, d’altra parte, occasione privilegiata di valorizzazione dei cosiddetti vini artigianali o naturali».

Un ritorno, insomma, al vino come espressione di territorio. Tendenza quest’ultima diffusa ormai in molte zone d’Italia e compresa nella più generale riscoperta di una agricoltura vissuta direttamente dall’uomo, senza una eccessiva tecnicizzazione, rispettosa dell'ambiente. Un’agricoltura, che produce risultati di nicchia, eccellenze sane e genuine.

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