La Nuova Sardegna

Nuoro

I musei fanno fronte unico per rilanciare il territorio

di Francesco Cabras

Il Distretto culturale punta a costituire una governance per le diverse realtà Il primo banco di prova saranno le celebrazioni in onore di Grazia Deledda

31 gennaio 2016
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NUORO. Fino ad oggi le istituzioni museali presenti nel Nuorese hanno operato pensando più che altro a se stesse, salvo occasionali esperienze di cooperazione. Una politica che non ha prodotto lo sviluppo sperato e che ha portato molte realtà a vivacchiare, ancorandosi ai contributi pubblici per sopravvivere. Ora si cerca di invertire la rotta e la parola d’ordine diventa «mai più in ordine sparso». Della necessità di dover agire nell’ottica della collaborazione, sono ormai convinti i responsabili dei musei che ricadono nell’ambito del Distretto culturale del Nuorese, l’associazione nata nel 2012 proprio con l'obiettivo «di costruire una rete di attrattori materiali e immateriali per valorizzare l’identità e il patrimonio culturale del territorio, sostenere e innovare il settore delle industrie creative». Come riuscire a mettere tutto ciò in pratica, è stato l’argomento del primo di una serie di incontri promossi dal Distretto, che si è tenuto ieri in Camera di commercio, a cui hanno preso parte (oltre ai direttori dei musei) il presidente del consiglio direttivo, Agostino Cicalò, quello del Comitato tecnico, Antonello Menne, il vice presidente dell’associazione, Roberto Bornioli e il vice sindaco di Nuoro, Sebastian Cocco. Da quest’ultimo è nata la proposta che potrebbe rappresentare il primo banco di prova di questa trovata unità d’intenti: le celebrazioni che l’amministrazione comunale ha in animo di organizzare in occasione dell’80esimo anniversario della morte di Grazia Deledda, avvenuta nell’agosto 1936, e il 90esimo della consegna del premio Nobel, conferito alla scrittrice nuorese nel dicembre 1926. Il Distretto passa quindi dalla fase di studio sulla fattibilità delle linee progettuali a quella operativa. Tradotto: collaborazione e coordinamento. In apertura il presidente Cicalò ha parlato del «lavoro intenso svolto finora dal Distretto» per mettere in piedi il progetto e la sua fattibilità. Il responsabile del Comitato tecnico Menne ha poi sottolineato «la necessità di costituire una governance in cui il Distretto assuma il ruolo di guida senza entrare assolutamente nel merito della gestione dei singoli musei», trovando il consenso dei direttori presenti: Flavio Gagliardi (Acquario di Cala Gonone), Giuliana Altea e Antonella Camarda (museo Nivola di Orani), Mario Paffi (Sistema museale di Mamoiada), Fabrizio Delussu (museo Archeologico di Dorgali), Francesco Coloru (museo della Civiltà pastorale e contadina e quello multimediale del Canto a tenore di Bitti), e Tonino Serusi (responsabile tecnico-scientifico dell’Isre). Il vice presidente Bornioli ha invece evidenziato l’urgenza di coinvolgere maggiormente nell’azione del Distretto culturale i 12 Comuni che ne fanno parte (Nuoro, Bitti, Dorgali, Mamoiada, Oliena, Oniferi, Orani, Orgosolo, Orotelli, Orune, Osidda e Sarule), senza i quali sarebbe impossibile pianificare gli eventi.

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