La Nuova Sardegna

Nuoro

la tradizione

Il freddo e la neve non fermano i fuochi e la maxi-favata

di Stefania Vatieri
Il freddo e la neve non fermano i fuochi e la maxi-favata

NUORO. Indiscussi protagonisti di questo fine settimana, Sos focos e Santu Antoni, hanno aperto ufficialmente il Carnevale barbaricino. Benedetti da una leggera coltre di neve, sono stati numerosi i...

19 gennaio 2016
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NUORO. Indiscussi protagonisti di questo fine settimana, Sos focos e Santu Antoni, hanno aperto ufficialmente il Carnevale barbaricino. Benedetti da una leggera coltre di neve, sono stati numerosi i falò accesi lungo le vie cittadine in onore di Sant'Antonio Abate, il Santo del fuoco e protettore degli animali. Dalla Cattedrale — che ha acceso il suo fuoco in piazza Palestro — fino alla chiesa di San Domenico Savio e a quella della Solitudine, per giungere nel cuore di Santu Predu gremito di fedeli raccolti nello slargo retrostante la chiesa del Rosario. La magica notte dei fuochi, un rito che come ogni anno è iniziato nel primo pomeriggio del 16, con il sapiente accatastamento del legname che ha formato altissime piramidi chiamate "Sos focos". All'imbrunire i rioni cittadini si sono illuminati a festa chiamando a raccolta nelle piazze adiacenti le chiese centinaia di fedeli per l'accensione dei falò. In un rito fra il sacro e il profano, come da tradizione piccoli e grandi hanno girato tre volte in senso orario e altre tre in senso opposto, pregando attorno al fuoco purificatore benedetto dal parroco. Tra balli tradizionali, canti, buon vino e l'immancabile fave e lardo, che un tempo veniva offerto a tutti in segno di generosa ospitalità, ma che oggi sempre più frequentemente viene venduto a porzione, si è concluso il primo week end in onore di Sant'Antonio. A chiudere i festeggiamenti saranno i fuochi in programma questo sabato nell'antico rione di Seuna con accensione prevista alle 14 e in via Santa Teresa nel quartiere di Monte Gurtei alle 17:30. Ma sarà il falò organizzato dalla Leva 1986, in programma il 30 gennaio ai giardini di piazza Vittorio Emanuele, a decretare la chiusura dei fuochi cittadini.

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