La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, la disabile rifiutata dal Ciusa: madre e figlia si presentano a scuola. Il preside: nulla da dire

di Valeria Gianoglio
Franca Puggioni attacca sulla bacheca della scuola il primo articolo dedicato a sua figlia
Franca Puggioni attacca sulla bacheca della scuola il primo articolo dedicato a sua figlia

Mamma Franca: «Ho bisogno di sapere perché non l’hanno fatta iscrivere. E ora l’unica strada per far valere i nostri diritti è rivolgerci all’avvocato»

15 settembre 2015
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NUORO. «No, non posso parlare con lei perché sua figlia non è più una mia iscritta». Sgrana gli occhi, tra l’incredulo e l’allibito, mamma Franca Puggioni, quando il preside del Ciusa Franco Cucca ieri mattina, lunedì 14, di fronte alle sue domande, le risponde secco e visibilmente infastidito.

«Possiamo spostarci a parlare nel suo ufficio? – insiste lei – Ho bisogno di sapere perché non ha fatto iscrivere a scuola mia figlia, aveva diritto a ripetere la quinta classe visto che l’anno scorso per ragioni di salute ha potuto frequentare solo due mesi. Lo vede questo verbale del consiglio di classe? Anche per i professori mia figlia doveva ripetere l’anno, e allora perché lei ha deciso invece che aveva “assolto l’obbligo scolastico”?». «Sua figlia non è più mia iscritta», ribadisce lui, e all’ingresso dell’istituto continua a parlare con alcuni docenti e qualche studente.

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Si chiude così, con un dialogo mancato, con un dirigente scolastico che si rifiuta di dare spiegazioni alla mamma di una studentessa disabile giunta da Sedilo. Doveva il primo giorno di scuola dell’anno scolastico 2015/2016 per Franca Puggioni e la sua adorata figlia di 21 anni. E mentre succede tutto, mentre il preside oppone il silenzio alle domande legittime di una mamma ferita, e oppone persino il rispetto di una “privacy” che in questo caso non esiste visto che le interessate sono presenti e sono le prime a chiedere spiegazioni, ecco, mentre succede tutto questo, Linda Nanu si stringe nella sua giacchetta blu con i cuoricini bianchi e forse pensa che il mondo è davvero piuttosto strano. Perché lei, la ventunenne con la passione per la musica e la moda, il quinto anno della sezione Moda e costume del Ciusa, ci tiene proprio, a ripeterlo, ma il suo preside o alcuni meccanismi finora misteriosi, fino a questo momento glielo hanno impedito.

«È assurdo – dice mamma Franca, dopo aver raccolto il rifiuto del preside di darle spiegazioni – è assurdo che nessuno mi dica perché Linda è stata rifiutata. Volevo sapere perché nel verbale del consiglio di classe dello scorso 10 giugno, i professori l’hanno dichiarata “non ammessa per mancata frequenza”, e invece, pochi giorni dopo, nei quadri finali firmati dal preside, affianco al nome di Linda c’era scritto “assolto l’obbligo scolastico”».

«Glielo dico io cosa c’è dietro – dice una docente che si avvicina silenziosa a mamma Franca – ma la prego, non faccia il mio nome. Molti a scuola lo sanno, che i docenti volevano far ripetere l’anno alla ragazza, ma il preside non era d’accordo. Ci sono già altri studenti disabili, nella sezione Moda e costume, e Linda, probabilmente, faceva sballare i conti e il rapporto alunni, classe e docenti di sostegno».

Franca Puggioni avrebbe voluto chiederlo al dirigente scolastico Franco Cucca, se tutto questo fosse vero, ma il preside gli ha negato persino il diritto a una risposta. «Non ho nulla da dirle – le ha ribadito ieri mattina – sua figlia non è più una mia iscritta».

«Non mi resta altro da fare che consegnare tutto all’avvocato – dice Franca Puggioni – lo avevo già contattato per una consulenza, ma adesso dobbiamo passare ai fatti. Questa vicenda non finisce qui».

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