La Nuova Sardegna

Nuoro

Sospesa per un anno la funzionaria legata alla “Squadra”

Sospesa per un anno la funzionaria legata alla “Squadra”

Lucia Fraghì è accusata di frode in pubbliche forniture La Forestale le ha notificato il provvedimento in Provincia

12 settembre 2015
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NUORO. Sospensione dai pubblici uffici per dodici mesi. È il provvedimento firmato dal gip di Oristano nei confronti della funzionaria della Provincia Maria Lucia Fraghì, di 42 anni, responsabile unico del procedimento relativo alla costruzione della strada Cossatzu–Tascusi. Il provvedimento arriva dopo i due provvedimenti restrittivi (arresti domiciliari) emessi nei giorni scorsi nei confronti degli ingegneri Salvatore Paolo Pinna, noto Tore, di 62 anni, nato a Tonara ma residente di Desulo, e Francesco Chessa, di 56, di Irgoli, e fa parte della maxi indagine sugli appalti pilotati che nell'aprile scorso ha fatto finire in cella sindaci, funzionari comunali e professionisti. Le indagini nei confronti della funzionaria sospesa sono state condotte dall’ispettorato forestale e dai carabinieri. La 42enne è accusata, in concorso con Chessa e Pinna, di frode nelle forniture pubbliche e di violazione dell'articolo 132 del codice sugli appalti. Il provvedimento di sospensione è stato notificato ieri mattina dalla Forestale all'interessata e al direttore generale della Provincia.

«Complice consapevole». I giudici di Oristano la ritengono una «complice del tutto consapevole, alla quale non solo vengono date direttive, che non vengono da lei in alcun modo discusse né contestate, ma che propone essa stessa soluzioni nell’interesse comune», cioè dei progettisti della strada, Chessa e Pinna. Secondo l’accusa veniva ricompensata con il «sistema di retribuzioni escogitato dal Pinna nell'associazione per delinquere da lui promossa, organizzata e diretta», dove «ai tecnici dipendenti delle pubbliche amministrazioni viene infatti offerto sovente dall’associazione, quale compenso corruttivo, di far loro affidare in futuro, da parte di altri amministratori collusi, degli incarichi retribuiti come, ad esempio, quello di direttore dei lavori». La funzionaria nei mesi scorsi ha inoltre ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito delle indagini della procura della Repubblica di Nuoro sulla tragica alluvione del 18 novembre 2013.

Quanto agli ingegneri Pinna e Chessa, i due al momento della notifica da parte dei carabinieri si trovavano già agli arresti domiciliari nell’ambito dei provvedimenti emessi per l’inchiesta Sindacopoli (la definizione in realtà è giornalistica: l’inchiesta è stata battezzata La Squadra dagli inquirenti).

Gli spuntini di Ladu. Da notare come la vicenda abbia provocato altri grattacapi a Pinna, accusato dal giugno scorso di falsa testimonianza nell’ambito del processo al politico Silvestro Ladu per l’uso disinvolto dei fondi destinati ai gruppi in consiglio regionale. Durante una perquisizione nella sua abitazione per Sindacopoli era saltato fuori un appunto di Ladu in cui dava istruzioni per la deposizione di Pinna a sua discolpa. Ladu, che aveva ricoperto l’importante incarico di assessore ai Lavori pubblici, aveva detto in aula che versava mille euro al mese a Pinna (e a Salvatore Fois, un altro esponente di Fortza Paris, il partitino del politico bittese) per organizzare spuntini e altri convivi a fini di promozione politica del gruppo. Ma quell’appunto li aveva smascherati. (p.me.)

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