La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, allarme per i conti del Comune in rosso: -25 milioni

di Paolo Merlini
Raffaelina Denti, assessore al Bilancio del Comune di Nuoro
Raffaelina Denti, assessore al Bilancio del Comune di Nuoro

A un mese dall’insediamento, la giunta Soddu denuncia la situazione debitoria ereditata dall’amministrazione Bianchi

26 luglio 2015
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NUORO. Pressappochismo, crediti e tributi non riscossi, conti bancari in attivo che in pochi anni vanno ben sotto lo zero trasformandosi in onerosi scoperti, eccessivo ricorso ai mutui e alle anticipazioni di cassa. E debiti a vario titolo per una somma che al momento si aggira sui 25 milioni di euro, ma che potrebbe aumentare con un ulteriore approfondimento.

È chiaro quanto implacabile il quadro delle finanze del Comune di Nuoro tracciato ieri, sabato 25, dalla giunta guidata da Andrea Soddu, in carica da neppure un mese. «La situazione è molto grave», ha detto il sindaco presentando le cifre di un ente prossimo al dissesto finanziario, o giù di lì.

Per illustrarle, con tutte le preoccupazioni del caso, Soddu ha convocato una conferenza stampa insieme con i suoi assessori e un buon numero di consiglieri della maggioranza che il 14 giugno scorso ha vinto le elezioni, battendo la coalizione di centrosinistra capeggiata dal sindaco uscente Sandro Bianchi. Trovando, una volta insediatasi, casse vuote e spese incontrollate. Paragonando la situazione del Comune a quella di una famiglia, è come se i suoi componenti avessero vissuto per anni al di sopra dei propri mezzi, utilizzando per spese contingenti fondi destinati a progetti di lungo respiro, e aprendo altre linee di debito per soddisfare esigenze quotidiane, senza curarsi di incassare crediti che consentirebbero un parziale riequilibrio dei conti.

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«Una situazione molto critica», dice Raffaelina Denti, assessore tecnico al Bilancio e alla Programmazione alla quale è toccato illustrare lo stato delle finanze comunali. «Nonostante ciò nelle cento pagine della relazione di fine mandato del sindaco Bianchi non se ne fa cenno. Al paragrafo Condizione finanziaria dell’ente troviamo solo scritto che “l’ente non ha dichiarato il dissesto finanziario nel periodo del mandato”».

Avrebbe dovuto farlo? Probabilmente no, anche se la situazione delle casse comunali parla da sola. Basta guardare il grafico che dai 17 milioni di euro di giacenza nel 2010, anno di insediamento dell’amministrazione Bianchi, scivola gradualmente verso lo zero di anno in anno: 12 milioni e 800 mila nel 2011, 6,794 milioni nel 2012, 3,907 nel 2013, 1.943 nel 2014.

E oggi? Il conto del Comune al 15 giugno 2015 registra un saldo negativo di 2 milioni 300 mila euro. Ma i debiti venuti alla luce non finiscono qui, perché il Comune deve “onorare” fatture per circa 9 milioni di euro. E ha attinto, «con il continuo ricorso all’anticipazione di cassa» dice l’assessore Denti, a quasi dieci milioni di euro di somme già vincolate, cioè destinate perlopiù a opere pubbliche in programma, che sono state lasciate in sospeso o abbandonate.

La somma di 25 milioni cui si faceva riferimento all’inizio, infine, si raggiunge con i due milioni 737 mila che il Comune è stato condannato a versare a un privato in seguito a un esproprio.

Insomma, un quadro preoccupante, del quale Soddu e i suoi hanno voluto mettere al corrente la cittadinanza. Non per un desiderio di rivalsa verso i propri predecessori, hanno ribadito il sindaco e l’assessore Denti, ma per far capire che serve uno sforzo comune dei cittadini, delle forze politiche e delle istituzioni per far fronte a una situazione che rischia di precipitare.

Proprio per questo porteranno all’approvazione del consiglio un documento finanzario (il bilancio consuntivo del 2014) che non dovrebbe riguardarli, visto che avrebbe dovuto approvarlo la precedente assemblea (su richiesta della giunta Bianchi) entro il 15 aprile scorso. Il sindaco e la giunta confidano che alla riunione consiliare già convocata per il 13 agosto il documento venga approvato da tutte le forze politiche. Anche perché sulla maggioranza appena eletta è caduta una tegola pochi giorni dopo l’insediamento: la Regione ha minacciato il commissariamento proprio per la mancata approvazione dei conti finanziari. Il problema è che doveva pensarci la maggioranza uscita sconfitta dalle elezioni, ma se n’è ben guardata.

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