La Nuova Sardegna

Nuoro

tentato omicidio

Agguato al vicesindaco, i due arrestati non parlano

NUORO. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i lulesi Raimondo Melone, 46 anni, e Michele Marras, 41 anni, accusati di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore materiale del tentato...

12 luglio 2015
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NUORO. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i lulesi Raimondo Melone, 46 anni, e Michele Marras, 41 anni, accusati di essere rispettivamente il mandante e l’esecutore materiale del tentato omicidio dell’ex vice sindaco di Lula, Giovanni Cabua, avvenuto nel pomeriggio del 4 giugno 2014 nell’agro di Lula. Nell’interrogatorio di garanzia, di fronte al gip Claudio Cozzella che aveva firmato le ordinanze di custodia cautelare in carcere – la seconda per Melone, in cella dal 22 novembre per il tentato omicidio –, i due hanno scelto la strada del silenzio. Raimondo Melone è difeso dagli avvocati Nazarena Tilocca e Gianni Sannio, mentre Michele Marras dall’avvocato Gianfranco Careddu. Ha invece risposto alle domande del gip e dato la sua versione dei fatti Sebastiano Carta, 52 anni, difeso dall’avvocato Gabriele Satta, indagato per detenzione illegale di armi, insieme ad altre quattro persone, tutte di Lula, nell’ambito della stessa indagine sul tentato omicidio (ma estranei al fatto), condotta dai carabinieri della compagnia di Bitti. Il difensore ha presentato istanza di attenuazione della misura cautelare per il suo assistito, attualmente agli arresti domiciliari. Stessa richiesta è stata avanzata anche dall’avvocato Simonetta Pinna, che difende Salvatore Loi, di 38 anni. Per entrambi, il giudice si è riservato. Per possesso illegale di armi è stato indagato anche Giovanni Pietro Paddeu, 36 anni, sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di Lula (difeso dall’avvocato Giulio Fois). Con la stessa accusa sono stati denunciati in stato di libertà anche due fratelli di Lula.

L’agguato a Giovanni Cabua era stato messo a segno in pieno giorno nelle campagne di Nurai. A sparare, secondo gli investigatori, sarebbe stato Michele Marras su richiesta di Raimondo Melone che covava un enorme rancore nei confronti di Cabua per questioni di terreni. (t.s.)

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