La Nuova Sardegna

Nuoro

Schianto mortale, in aula il perito

Schianto mortale, in aula il perito

Il processo per l’incidente nel quale morì Muggittu: parla il consulente del pm

07 luglio 2015
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NUORO. «L’auto andava veloce, la barriera laterale sulla quale poi ha impattato era in pessime condizioni, era in uno stato di ossidazione avanzatissimo. Chi stava davanti indossava le cinture, chi stava dietro no». Sentito come teste d’accusa al processo per la morte del giovane Roberto Muggittu, ha messo alcuni punti fermi, ieri mattina in aula, il consulente del pm, Giuseppe Marcialis, ingegnere ed esperto di strade e sicurezza.

Il tragico incidente stradale nel quale aveva perso la vita Roberto Muggittu, proprio nel giorno nel quale compiva 19 anni, era avvenuto la mattina del 19 aprile 2013 sulla strada statale 131 dcn, all’altezza del bivio per Oniferi, ma nel territorio comunale di Orani. Quella mattina, l’auto sulla quale viaggiava Muggittu, guidata dall’amico Davide Cardenia – il giovane finito poi a processo con l’accusa di omicidio colposo – come ha raccontato ieri in aula uno degli agenti della stradale intervenuti, «aveva perso aderenza, urtato lo spartitraffico e poi la barriera laterale, e da lì era finita nella scarpata sottostante. La barriera non era riuscita a trattenerla, non era nelle condizioni di poter contenere l’urto». Si è parlato molto, ieri, al processo per la morte del giovane originario di Mamoiada, della barriera in questione. Ma stando a quanto sempre in aula riferisce il consulente dell’accusa, l’ingegner Marcialis, se anche quella barriera fosse stata in ottime condizioni, non sarebbe riuscita comunque a trattenere l’auto guidata da Cardenia e la sua velocità di marcia. Secondo il consulente della Procura, «l’auto andava a circa 130 chilometri orari, ma la velocità di impatto con lo spartitraffico è di 110».

Su questo aspetto, ovvero quello della velocità, la difesa di Cardenia, rappresentata dall’avvocato Gianluigi Mastio, ha già lasciato intendere che darà battaglia nelle prossime udienze perché ha una sua consulenza che racconta una dinamica abbastanza diversa da quella ricostruita dall’accusa e dai suoi esperti. Il processo riprenderà il 20 luglio con l’audizione di alcuni testi, mentre il 26 ottobre verranno sentiti i consulenti di parte e comincerà la discussione. (v.g.)

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