La Nuova Sardegna

BORORE. Giuseppe Manai ha compiuto cento anni nei giorni scorsi ed è stato festeggiato dal paese. Un secolo di vita ce lo ha perché lo certifica l’anagrafe comunale, e che sia nato nel 1915 lo sanno tutti. Chi non lo sa gli darebbe un’ottantina d’anni tenuti bene. Peppinu Manai porta bene i suoi cento anni. Vive solo nel centro storico in via Solferino ed è autonomo. Si cura di lui una famiglia amica che abita poco distante. Per il resto fa da se. Ogni mattina esce per le piccole spese e fa tappa al bar per il caffè. È vedovo da circa vent’anni e non ha figli. I nipoti non vivono a Borore. Anche lui non ha vissuto sempre nel paese. Per tanti anni è stato in Toscana. Ha lavorato una vita come contadino e pastore. Con l’avanzare degli anni ha lasciato la campagna, ma non ha mai abbandonato la sua grande passione per la poesia in lingua sarda. Continua infatti a comporre versi e possiede anche una certa abilità nella poesia improvvisata. Conserva una lucidità perfetta e ha un ottima memoria, tant’è che ricorda pezzi di gare poetiche mandati a mente quando ancora la gara di poesia improvvisata era un appuntamento fisso delle feste. Il sindaco gli ha consegnato una pergamena con gli auguri dell’amministrazione e del paese con l’auspicio che «la sua lunga giovinezza, modello di vigore nello spirito, continui a essere gioia e orgoglio per la comunità». (t.g.t.)