La Nuova Sardegna

Nuoro

La sentenza

L'ex sindaco di Lodine assolto dall'accusa di detenzione di armi

Tiziana Simula

Francesco Bussu era accusato di detenere illegalmente due fucili e una pistola

06 maggio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Si è concluso con l'assoluzione per tutti i capi d'imputazione, il processo all'ex sindaco di Lodine, Francesco Bussu, a giudizio per detenzione illegale di armi e ricettazione, oltre a detenzione di materiale archeologico. Una storia che si trascinava ormai da cinque anni, per la quale era finito anche in carcere. Francesco Bussu, difeso dall'avvocato Gianluigi Mastio, ha sempre sostenuto che quelle armi non funzionavano, che erano storiche e appartenevano a suo padre. E che, comunque, il garage dov'erano state ritrovate, non era nella sua disponibilità, ma del padre. Versione confermata dall'anziano genitore in tribunale, e ribadita anche in  aula dallo stesso imputato,  davanti al collegio presieduto dal giudice Mariano Arca.

I carabinieri che cercavano documenti per un'altra inchiesta, avevano trovato in un garage della famiglia due fucili e una pistola sotto un materasso. Oltre alle armi, anche munizioni, matasse di miccia a lenta combustione, e materiale archeologico. La posizione dell'ex sindaco si era notevolmente alleggerita dopo la deposizione del perito che aveva accertato che il fucile calibro 11 e la pistola erano armi antiche, del tutto inutilizzabili,  e che  al  fucile calibro 16  non era stato cancellato il numero  di matricola perché non l'aveva mai avuto perché fabbricato prima del 1920, quando non era ancora obbligatorio. Restava in piedi però l'accusa di detenzione illegale di arma, non essendo stata denunciata.

«Il garage era nella sua piena disponibilità», ha detto il pubblico ministero, elencando una serie di «elementi riconducibili all'imputato: spazzolino e dentifricio, attrezzatura da pesca, lenzuola e cuscino nel divano. Tracce della sua permanenza seppur saltuaria», ha detto. Sollecitando una condanna a 1 anno di reclusione e 600 euro di multa e chiedendo, invece, l'assoluzione perché il fatto non sussiste per la detenzione delle due armi storiche. Ma il collegio, accogliendo tutte le richieste della difesa, ha assolto l'ex sindaco per non aver commesso il fatto anche per la detenzione illegale della calibro 16 riconoscendo che fosse del padre. Prescritto invece il reato di possesso di reperti archeologici, essendone entrato in possesso nel 2004.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative