La Nuova Sardegna

Nuoro

Ordigno esplode davanti all’abitazione di un idraulico

di Lamberto Cugudda
Ordigno esplode davanti all’abitazione di un idraulico

Tertenia, l’attentato ha devastato la facciata della casa L’uomo e la sua famiglia erano in vacanza nella penisola

27 dicembre 2014
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TERTENIA. Dopo un periodo di tranquillità, il silenzio della serata di Natale è stato squarciato da un forte boato che è stato avvertito in quasi tutto il paese. Un ordigno è stato fatto esplodere, poco prima delle 20.30 del giorno di festa, davanti al portone d’ingresso dell’abitazione dell’idraulico terteniese Giampaolo Lobina, di 57 anni. In casa non c’era nessuno perché la famiglia è da quattro giorni in Lombardia, da un parente, per le festività natalizie. I danni si aggirano intorno a 15mila euro. Cinque anni fa, ignoti (era la notte del 7 settembre 2009), diedero fuoco a un’abitazione al mare, a Sarrala, intestata alla moglie. Mentre pochi mesi dopo fecero un doppio attentato, il 29 ottobre e il 30 novembre (facendo esplodere, all’interno, due bombole del gas) contro l’abitazione di una sua sorella – che dista circa 100 metri da quella dell’idraulico – emigrata da qualche decennio in Lussemburgo.

La casa di Giampaolo Lobina si trova in via Arranas, in località Tuerra, nella zona del campo comunale di calcio e a circa 150 metri di distanza dal rifornitore di carburanti, all’uscita sud dell’abitato, in direzione Villapuztu Ingenti i danni: la deflagrazione ha devastato la facciata della casa, la porta d'ingresso, infissi esterni ed arredi. Fortunatamente non ci sono stati feriti: a quell’ora nessuno era presente in casa, la famiglia dell’uomo infatti si trova nella penisola per le vacanze natalizie. Le indagini sono svolte dai carabinieri della stazione terteniese e dai loro colleghi della compagnia di Jerzu, coordinati dal maresciallo Virgilio Medda. L’ordigno artigianale, posizionato nel portone d’ingresso, era confezionato con esplosivo da cava e collegato a un detonatore da una miccia a lenta combustione. L’esplosione ha devastato la facciata della casa, la porta d’ingresso, gli infissi esterni e gli arredi. I malviventi, che sapevano dell’assenza della famiglia Lobina hanno agito con tranquillità, nonostante nella zona di Tuerra vi siano numerose abitazioni. Dice il sindaco Luciano Loddo: «A nome mio e dell’intera maggioranza esprimo grande solidarietà a Giampaolo Lobina, persona onesta e gran lavoratore (con lui lavora anche un figlio) rimasta vittima di un grave atto intimidatorio. Anche io, intorno alle 20,18 ho avvertito il boato. E poi mi sono recato sul posto a dare una mano d’aiuto, visto che l’artigiano è fuori dall’isola con la famiglia».

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