La Nuova Sardegna

Nuoro

La ricetta di Pigliaru: esportate le eccellenze

di Paolo Merlini
La ricetta di Pigliaru: esportate le eccellenze

Il presidente e la sua giunta protagonisti di una lunga giornata di incontri «L’agroalimentare è un’opportunità reale, approfittiamo dell’Expo 2015»

18 dicembre 2014
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NUORO. «Siamo qui principalmente per condividere scelte che contengano un’idea di futuro, dare vita a una scommessa per lo sviluppo. Come l’agroalimentare, che può diventare un elemento di forza per questo territorio e aprire orizzonti di mercato inaspettati. Ma siamo anche pronti a discutere su come mitigare i danni della crisi, per esempio quelli derivanti da un vecchio progetto industriale che ha perso la sua efficacia. Ma qui come altrove in Sardegna ce ne occuperemo». Parole di Francesco Pigliaru nel corso della lunga giornata di incontri istituzionali che il governatore e la sua giunta hanno affrontato a partire dalla mattina in più riunioni con diversi soggetti istituzionali e non. A partire dal primo incontro sull’istruzione, al quale ha partecipato l’assessore alla Cultura Claudia Firino, per continuare con l’incontro a Pratosardo con gli imprenditori e le associazioni di categoria nella zona industriale di Pratosardo. Sino alla riunione pomeridiana nell’aula consiliare della Provincia gremita di sindaci.

A Pratosardo, nei locali del Cesp, il centro etico sociale che si occupa di laboratori artigianali e di cultura, Pigliaru era affiancato dagli assessori all’Industria, Maria Grazia Piras, e al Lavoro , Virginia Mura. «Non lasceremo indietro nessuno – ha detto l’assessore Piras – siamo qui per sostenere le imprese. Faremo il possibile per salvare l’area industriale di Ottana, dando vita a interventi integrati, purché siano capaci di creare ricadute. Ma non possiamo sostituirci al mercato, né abbiamo intenzione di attuare interventi tampone senza prospettiva. Crediamo che la chimica verde sia la strada da intraprendere. C’è poi il problema dell’essenzialità, che non riguarda solo la centrale di Ottana ma l’intera isola, e anche questo è un obiettivo che porremo nel confronto col governo».

«Ma riteniamo anche che l’agrofood – ha continuato Piras – possa esprimere al meglio la vocazione di questo territorio. Occorre sviluppare reti, puntare sulla internazionalizzazione dei prodotti. Ci saranno politiche di sostegno alle imprese, che premieranno appunto chi farà rete rispetto a chi agirà singolarmente, e sosterremo le imprese nei mercati».

L’assessore al Lavoro Virginia Mura ha parlato degli interventi a sostegno dell’occupazione in un provincia che ha una forza lavoro di 59mila persone su un totale di 150mila abitanti. E un tasso di disoccupazione del 19,1 per cento che è aumentato di 4 punti in un solo anno. Che farà la Regione per porre un argine a una crisi di queste dimensioni? «Abbiamo dato vita a strumenti come Garanzia Giovani, rivolta a soggetti da 15 ai 29 anni, con agevolazioni e attività formative strettamente collegate con il mercato del lavoro. Ma saranno attuate politiche che daranno speranza agli over 29, come gli interventi di Flexicurity. Le risorse per poterlo fare ci sono».

La parola passa poi agli imprenditori e alle associazioni, ed è Pigliaru alla fine della mattinata a tirare le somme dei problemi sul tappeto, dai costi dell’energia alla forte pressione fiscale per le aziende, sino alle infrastrutture carenti. «Il problema però sono le idee – dice il governatore – non le cose che trasportiamo. Non cresciamo con una strada in più se non abbiamo in mente un progetto preciso di sviluppo del nostro territorio». Quale? «L’agroalimentare, per esempio – dice Pigliaru –. Esportiamo appena 150milioni l’anno dei nostri prodotti, ma possiamo fare molto di più, e questo territorio con le sue eccellenze può essere al centro di un progetto pilota. L’Expo 2015 può diventare un’occasione straordinaria. Non basta che i sardi mangino prodotti sardi, dobbiamo fare in modo che i cinesi mangino sardo, perché sono un bel po’ di più. Un’azienda di Oristano sta esportando latte in Cina, un mercato che ora è alla ricerca della sicurezza alimentare, e noi faremo in modo di inserirci in questo processo. Trasportare merci da Cagliari a Shangai costa meno che farlo a Palermo. Sosterremo le imprese e promuoveremo progetti di rete per internazionalizzare i nostri prodotti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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