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L'assessore atleta si cala nel fosso e raccoglie i rifiuti

L'assessore comunale Marco Gordini si cala nella scarpata di via Quintino Sella (foto Moscatelli)
L'assessore comunale Marco Gordini si cala nella scarpata di via Quintino Sella (foto Moscatelli)

Marco Gordini si è imbragato e ha lavorato sodo per infilare nei bustoni pezzi di eternit e materiali di varia natura scaricati dai cittadini incivili nel costone di via Quintino Sella

17 dicembre 2014
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MACOMER. Ripulire la discarica abusiva di via Quintino Sella non era facile, soprattutto perché i rifiuti erano finiti su una scarpata dove non si può scendere senza adeguati sistemi di sicurezza. Gli operai del Comune non se la sono sentita di calarsi lungo quella parete ripida per raccogliere cose di ogni tipo e buste che contenevano di tutto. Tra l'altro non avrebbero potuto farlo perché non avevano le previste abilitazioni di sicurezza.

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L'assessore all'Ambiente, Marco Gordini, che invece le ha conseguite tutte, non ha perso tempo a cercare soluzioni praticabili, ma costose e dai tempi burocratici impossibili. Si è dotato di imbracatura di sicurezza, ha indossato una tuta e scarpe adeguate per un lavoro di quel tipo e si è fatto calare nella scarpata munito di bustoni nei quali ha raccolto tutto ciò che trovava lungo la discesa.

Non è stato un lavoro agevole, e ancora di meno facile. Lavorare su una parete a raccogliere buste maleodoranti, pezzi di eternit, ciò che rimane di vecchi mobili, fili elettrici provenienti dalla demolizione di vecchi edifici, carcasse di elettrodomestici e barattoli di vernici che persone incivili hanno buttato nella scarpata dopo aver dipinto la casa, non è piacevole, soprattutto se si fa nel mese di dicembre appesi a una corda su una parete esposta a nord. Se poi si considera che il fondo della vallata, dove scorre il rio S'Adde, è a circa cento metri, c'è da farsi venire il capogiro.

Per l'assessore Gordini non deve essere stato facile muoversi lungo la parete tenuto da una fune legata a un palo della luce che veniva allentata o tirata da due operai per consentirgli di scendere, spostarsi o risalire in sicurezza. Non si poteva però lasciare la discarica così com'era perché avrebbe invogliato altri comportamenti incivili. Basti pensare che nel giro di un mese o poco più ci sono finiti altri rifiuti, tra i quali piante e la pulizia di qualche giardino. A buttare le ramaglie nella scarpata da via Sella si affaccia sulla vallate di S'Adde pare non siano venuti né da Santa Maria e neppure da Scalarba.

Nella discarica c'era di tutto: rubinetterie, calcinacci, stivali, vecchie scarpe, farmaci, umido che trasformato in compost sarebbe bastato per l'ammendamento almeno un ettaro di terreno, indumenti, vecchie coperte e persino un ferro da stiro. Alla fine sono stati riempiti sette bustoni neri che hanno colmato il cassone di un motocarro (era strapieno).

«Sembrava facile – ha detto Marco Gordini, che ha 31 anni e un fisico da atleta – ma muoversi lungo la parete a raccogliere rifiuti e risalire ogni volta con una busta piena piena di tutto è stato piuttosto pesante. Non abbiamo finito, ma comunque abbiamo ripulito abbastanza e in quel punto la vallata di presenza ora in modo diverso. Continueremo domani e finiremo il lavoro. Chi si lamenta potrebbe tenere pulita la vallata evitando di buttarci i rifiuti. Il comune sta facendo la sua parte, ma credo che la gente capisca solo quando arriva una multa da cinquemila euro. Non è escluso che anche qui controlleremo con le telecamere nascoste». Per ripulire tutto servirà un'altra giornata di lavoro e sarà di nuovo l'assessore Gordini a scendere nella parete.

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