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«Le minacce non possono essere collegate alla politica»
OLZAI. La polemica è rimasta strisciante per alcuni giorni, ma quando l’aria è diventata pesante le persone che più si sono sentite coinvolte hanno deciso di uscire allo scoperto. Pur condividendo lo...
14 dicembre 2014
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OLZAI. La polemica è rimasta strisciante per alcuni giorni, ma quando l’aria è diventata pesante le persone che più si sono sentite coinvolte hanno deciso di uscire allo scoperto. Pur condividendo lo sdegno per il gesto vile contro il sindaco Tonino Ladu, oggetto di pesanti minacce anonime «consegnate» con una pietra alla quale erta avvolgto un foglio sgrammaticato, un gruppo apolitico formato da abitanti di Olzai ha deciso di manifestazre apertamente la propria posizione. Stigmatizzando le velate insinuazioni contenute nella nota che il sindaco aveva scritto sul sito del Comune relative a «dissensi politici in vista delle prossime elezioni comunali». «Siamo rimasti basiti – ha spiegato Ester Satta, portavoce della protesta contro il sindaco –. Alcune persone, impegnate da sempre in battaglie di civiltà e contro una politica che non condividiamo, sono state convocate in caserma per essere interrogate. Convocazioni quanto meno strane e inopportune, che stanno creando forti malumori in paese. Cose che fanno male perchè noi – ha continuato Ester Satta – abbiamo sempre combattuto le nostre battaglie alla luce del sole e siamo pronti ad affrontare confronti anche aspri,ma sempre nei limiti della civiltà, della democrazia e della trasparenza. Ci eravamo resi conto immediatamente che il collegamento che il sindaco Ladu aveva fatto con le elezioni comunali della prossima primavera era una lettura maldestra e azzardata e non immune dalla possibilità e dal pericolo di bloccare la normale dialettica, democratica e civile, tra le diverse componenti politiche. Elementi che esistono in qualsiasi comunità e che sono un fatto positivo per la crescita e la maturazione». (plp)
