La Nuova Sardegna

Nuoro

Senza più lavoro né soldi, ecco la mobilità in deroga

di Gianna Zazzara
Senza più lavoro né soldi, ecco la mobilità in deroga

Ancora bloccati i pagamenti delle indennità del 2014: un ritardo di 11 mesi Appello ai parlamentari sardi: «Aiutateci, siamo disperati. Restituiteci il futuro»

06 dicembre 2014
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NUORO. “Ammortizzatori sociali. Quale futuro per chi esce?”. Se n’è parlato qualche giorno fa all’hotel Grillo, in occasione della terza assemblea regionale sarda dei lavoratori in mobilità in deroga, organizzata dal C.L.A.S, il comitato dei lavoratori attivi della Sardegna. Quest’anno l’assemblea, complici le numerose crisi aziendali, ha visto la partecipazione di centinaia di lavoratori. Presenti all’incontro le delegazioni di Meridiana, di Ottana Polimeri, di idea Motore, dell’ex Conad di Prato sardo e i minatori di Lula.

In Sardegna ci sono 14 mila e 400 persone ancora in mobilità, mentre altre 4 mila sono uscite dal programma nel 2013 e non percepiscono più alcuna indennità. Un quadro drammatico. Reso ancora più fosco dal ritardo con il quale i lavoratori ancora in mobilità incassano le indennità: le mensilità del 2013, ad esempio, sono state pagate con 22 mesi di ritardo e con una tassazione del 23 per cento invece che del 13. «È una situazione insostenibile, per noi e le nostre famiglie – ha detto Alessandro Zedda, ex dipendente di una concessionaria auto, finito due anni fa nel limbo della mobilità – Inoltre, dei pagamenti del 2014 ancora non si sa nulla. E neanche del nostro futuro. Noi vogliamo lavorare. Non chiediamo altro». Per far sentire la loro voce i lavoratori hanno chiesto aiuto ai parlamentari sardi. Michele Piras, deputato di Sel, presenterà un’interrogazione al ministro del Lavoro e al ministro dell’Economia. «I 15 mila lavoratori sardi in mobilità hanno ricevuto solo il mese scorso il saldo dell’annualità 2013 – ha spiegato il parlamentare – Per il 2014, invece, non hanno percepito ancora nulla». Per il deputato è una situazione inaccettabile che «rende ancora più pesante la già grave crisi occupazionale della Sardegna, un territorio che registra tassi di disoccupazione superiori a quelle medi nazionali». La Regione, a luglio, aveva annunciato lo sblocco di oltre 17 milioni di euro per consentire il pagamento di almeno una mensilità per tutti i 15 mila lavoratori in mobilità. «Ma queste somme non sono state ancora erogate – ha continuato Piras – E la Regione tace. Non si capisce in quale modo intenda risolvere la drammatica situazione in cui versano i lavoratori della Sardegna che aspettano da 11 mesi di incassare le indennità arretrate, nè si sa quando saranno disponibili i fondi». Durante i lavori del convegno si è discusso della drammatica situazione dell’isola, dove il tasso di disoccupazione è superiore alla media nazionale e sfiora il 18 per cento, mentre i giovani sardi senza lavoro sono oltre il 50 per cento.

«La Sardegna, in assenza di un piano di rilancio economico, rischia di precipitare in una profonda crisi sociale. La politica, a questo punto, deve dare delle risposte», ha concluso Michele Piras.

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