Sulla patente Zeca con una c, oranese finisce a processo
NUORO. «Quando abbiamo preso in mano la sua patente ci siamo accorti subito che qualcosa non andava. Perché a parte la plastica strana, in fondo, la parola “Zecca” di Stato era scritta con una “c”....
NUORO. «Quando abbiamo preso in mano la sua patente ci siamo accorti subito che qualcosa non andava. Perché a parte la plastica strana, in fondo, la parola “Zecca” di Stato era scritta con una “c”. Sì, c’era scritto proprio “Zeca”. Abbiamo ovviamente fatto subito un controllo e scoperto che non solo la patente era falsa, ma che Antonello Pisone non ne aveva mai conseguito una». Se non fosse che si tratta di un processo con tutti i crismi, ci sarebbe davvero da sorridere, di fronte alla vicenda che ha portato in tribunale l’oranese Antonello Pisone. Il giovane era stato fermato dalla polstrada qualche anno fa vicino a Oniferi. E aveva mostrato agli agenti una patente falsa in modo piuttosto evidente. Con buona pace del Devoto-Oli e degli accademici della Crusca, infatti, la finta patente di Pisone portava la scritta “Zecca” con una c in meno. Neanche Totò e Peppino De Filippo erano riusciti a fare altrettanto. Ieri in udienza un agente della polstrada ha raccontato l’accaduto. Il processo proseguirà a maggio. Pisone è difeso dall’avvocato Milena Patteri. (v.g.)