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Pensionati, 27mila vivono con meno di 500 euro al mese

di Valeria Gianoglio

Uno studio del sindacato Spi-Cgil rivela dati allarmanti «La metà dei nostri anziani è sotto la soglia di povertà»

30 novembre 2014
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NUORO. «Qui c’è gente che sta rinunciando persino a mangiare o a curarsi come dovrebbe». Circondato dalle carte, dagli ultimi, impietosi, numeri sulle pensioni in provincia di Nuoro, e da un mucchio di volti e storie con i quali si confronta tutti i giorni alla guida dello Spi, a Giuseppino Ghisu per un attimo verrebbe voglia di gettare la spugna e gridare alla vera ingiustizia. Eppure, dopo tante battaglie, il numero uno del sindacato pensionati della Cgil, ha ancora voglia di denunciare pubblicamente le cose che non vanno. E comincia a farlo partendo dalle cifre. Così, nei giorni scorsi, Giuseppino Ghisu ha perso diverse ore per interrogare le banche dati dell’Inps, per scavare su internet, per raccogliere un mucchio di numeri che purtroppo hanno confermato i suoi semplici sospetti.

Ha scoperto, il rappresentante dello Spi, che tra Nuoro e provincia l’Inps eroga 53.624 pensioni, e di queste 20.738 sono di anzianità, 7322 di invalidità, 10175 sono pensioni di reversibilità, 2899 assegni sociali, 12.490 di invalidità civile. Ma il vero dato che fa riflettere e che spiega, purtroppo, il profondo disagio nel quale versano intere comunità, è quello relativo al numero di pensionati che vivono sotto la soglia di povertà. Sono circa 27.408 over 65. Per trovare un metro di paragone, è come se l’intera popolazione di Siniscola, Macomer e Orosei, vivessero ogni santo mese con meno di 500 euro al mese. E se a questo, sconfortante dato, si aggiungono i circa 14mila lavoratori dipendenti che negli ultimi dieci anni hanno perso il lavoro e non versano più contributi all’Inps, si capisce al volo per quale motivo, come rileva lo stesso Ghisu, «la Provincia di Nuoro in ambito regionale sia la prima per richiesta di prestazioni assistenziali e di servizi alla persona».

E c’è anche un altro dato che scatena un bel po’ di interrogativi: è il fatto che nonostante la provincia di Nuoro abbia una percentuale di anziani rispetto alla popolazione superiore alla media regionale – nel Nuorese ci sono 162 over 65 ogni cento giovani, a fronte di una media regionale pari a 143 – nell’ultimo anno si è registrato, spiega Ghisu, «un calo delle pensioni di anzianità perché legate al mancato raggiungimento dei periodi lavorativi richiesti, che fanno scattare altri tipi di prestazioni come quelle dell’assegno sociale». E poi, aggiunge Ghisu, ci sono i dati relativi alla povertà. Se sono allarmanti in tutta l’isola, se ci si ferma alla sola provincia di Nuoro fanno ancora più paura. Non a caso, Barbagia e dintorni sono i primi territori per numero di richieste di prestazioni assistenziali e di servizi alla persona. «Questo – spiega il sindacalista dello Spi – sta a significare che la condizione di povertà economica e produttiva che ha attraversato il nostro territorio in questi ultimi trent’anni, è stata di una drammaticità senza precedenti. Questi dati farebbero accapponare la pelle a chi ha la responsabilità di direzione politica e di governo delle nostre comunità, e invece sembrano la normalità. Se letti nel modo dovuto, invece, evidenziano che migliaia di persone sono a rischio non solo di povertà assoluta, ma di esclusione sociale».

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