La Nuova Sardegna

Nuoro

nessun problema per la rete cittadina

Acqua non potabile, il divieto riguarda l’area industriale

MACOMER. Ha suscitato allarme l’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua di rete erogata all’utenza del distretto sanitario sia per bere che per gli usi igienici. In molti hanno pensato che il...

23 novembre 2014
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MACOMER. Ha suscitato allarme l’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua di rete erogata all’utenza del distretto sanitario sia per bere che per gli usi igienici. In molti hanno pensato che il provvedimento riguardasse anche l’abitato di Macomer, che invece resta escluso perché le fonti di approvvigionamento sono diverse. «Con un’informazione puntuale non ci sarebbe stato nessun allarme ingiustificato – dice il consigliere del gruppo Macomer per Macomer, Federico Castori, – non sarebbe accaduto con servizio di sms, che vale la pena di riattivare. Costa poche centinaia di euro. Si può risparmiare su tutto, ma non sulle informazioni di protezione civile». Quella sull’acqua non è la solita ordinanza che vieta il consumo per usi potabili e alimentari dell’acqua, ma anche per lavarsi. L’acqua proviene dai pozzi di Campeda-Mulargia trivellati negli anni Ottanta dal Consorzio industriale. La condotta collega i pozzi alla zona industriale di Tossilo passando vicino all’ospedale e alimenta i serbatoi e l’impianto idrico del poliambulatorio. A Macomer è accaduto come a Sindia. I pozzi sono in zona agricola. I terreni attorno sostengono un forte carico di bestiame. Nei giorni scorsi ha piovuto abbondantemente e l’acqua piovana è filtrata nelle falde che li alimentano trascinando la carica di batteri contenuta nelle feci degli animali al pascolo. L’inquinamento era scontato. (t.g.t.)

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