La Nuova Sardegna

Nuoro

Angelo Lobina a quota tre Raggiunto il Kilimangiaro

Angelo Lobina a quota tre Raggiunto il Kilimangiaro

Dopo l’Aconcagua e l’Elbrus, l’alpinista conquista la montagna più alta dell’Africa Per lui va avanti il progetto Seven Summits, la scalata delle sette vette del mondo

21 novembre 2014
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NUORO. Tre su sette: dopo l’Aconcagua in Argentina e l’Elbrus nel Caucaso, Angelo Lobina ha appena scalato il Kilimangiaro, la vetta più alta dell’Africa, una delle sette montagne più alte del mondo. L’alpinista nuorese si propone di scalarle tutte in un periodo di tempo ben determinato, circa due anni, come impone il progetto Seven Summits (sette vette) che si è prefissato di portare a compimento. Se dovesse riuscire a portare a termine l’impresa, sarebbe il primo sardo a farlo e il nono italiano (il primo è stato il grande Reinhold Messner). Seven Summits è una delle prove più difficili per gli alpinisti: nata nel 1985, è riservata a un’élite di sportivi. Da allora l’hanno portata a termine appena in 350.

L’avventura di Lobina è cominciata nel giugno di quest’anno, in Argentina, dove ha racciunto la vetta dell’Aconcagua (6962 metri). Con lui c’era un altro sportivo sardo, il gavoese Paolo Mulas. L’impresa è proseguita nel mese di agosto in Russia, dove ha affrontato con successo - stavolta in solitario - l’Elbrus, la vetta più alta d’Europa con i suoi 5642 metri. La settimana scorsa è stata la volta del Kilimangiaro, in Tanzania: dopo quattro giorni di cammino Angelo ha raggiunto la cima Uhuru Peak, a 5895 metri. Con lui stavolta c’era una guida locale. Il Kilimangiaro (o Kilimanjaro) infatti è inserito nell’omonimo parco nazionale e l’accesso alla montagna è consentito solo se si è accompagnati dalle guide della riserva.

Tutto anche stavolta è andato per il meglio, anche se Lobina confida di aver forse sottovalutato l’impresa e di aver avuto qualche piccolo problema di acclimatamento nel corso della salita. Per raggiungere i 5895 metri della vetta ha dovuto camminare per quattro giorni (si parte da un’altezza appena superiore ai mille metri). Il 14 novembre alle 7:08 la bandiera dei quattro mori faceva mostra di sé a Uhuru Peak, come riporta Lobina nella sua pagina facebook “Sardegna 7 Summit” dove racconta appena può la sua avventura. L’alpinista nuorese ha anche un blog con lo stesso nome in cui il progetto è illustrato con maggiori particolari e molte fotografie.

La prossima tappa sarà l’Alaska, dove a maggio-giugno del prossimo anno Lobina conta di affrontare il Denali - McKinley, che con 6194 metri è la montagna più alta del Nord America. Un’impresa molto difficile, ammette l’alpinista nuorese, per via delle condizioni meteo proibitive anche nelle stagioni più calde.

Classe 1962, commerciante, Angelo Lobina coltiva la passione dell'arrampicata sin da ragazzo. Ha cominciato a praticarla in Supramonte, a due passi da Nuoro, nelle vie appena tracciate da un gruppo di appassionati nelle falesie di Oliena. In seguito si è iscritto al Club Alpino Italiano, poi ha formato con alcuni amici l'associazione sportiva Ortoblock, dedicata a una specialità delll'arrampicata (boulder o sassismo), che dà vita a corsi e lezioni sui massi del monte Ortobene. Un'esperienza trentennale nel settore, dunque, che però ha poco a che fare con l'alpinismo, che predispone un diverso atteggiamento verso la montagna. «La mia passione sono sempre state le grandi vete – dice Angelo – e appena ho potuto mi sono cimentato nelle più importanti. Coltivavo da tempo il sogno delle Seven Summits. Ora, a 52 anni, ho pensato: lo faccio adesso o mai più». (p.me.)

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