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Alluvione, la protesta dei pastori: «Niente fondi»

di Nino Muggianu
Alluvione, la protesta dei pastori: «Niente fondi»

A un anno dal nubifragio attendono ancora risarcimenti e ripristino della viabilità Lo sfogo delle cooperative Dorgali e Isalle Orrule. «Ripulire gli alvei dei fiumi»

20 novembre 2014
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DORGALI. A una anno dall’alluvione gli allevatori di Dorgali sono ancora in attesa dei risarcimenti e dei lavori di ripristino della viabilità rurale. «Siamo in ritardo ma stanno passando le visite preventive dell’Ispettorato e Argea. Verifiche e controlli che sono iniziati da un mese circa e vanno avanti – dice il presidente della cooperativa Dorgali pastori, Leonardo Salis – adesso siamo in attesa che diano il via libera perché si possa iniziare con i lavori per il ripristino del territorio che ancora porta le ferite. Danni che ancora oggi ci creano grandi problemi. I ritardi ci sono eccome, ma sinceramente non ci dobbiamo lamentare più di tanto, se ci guardiamo intorno c’è molta gente che sta peggio di noi. Stiamo aspettando e sappiamo che i tecnici si stanno dando da fare e stanno facendo quanto loro è possibile. Ne abbiamo avuta tanta ma dobbiamo avere ancora tanta pazienza».

Sono un centinaio i soci della cooperativa Dorgali-Pastori che hanno subito danni nella campagna. Danni gravi che in alcuni casi hanno determinato seri scompensi nell’azienda. «Ringrazieremo a cose fatte – aggiunge Salis – per adesso sinceramente non mi sento di ringraziare nessuno, lo faremo quando vedremo i lavori fatti. Quello che chiediamo è che vengano puliti gli alvei dei fiumi e i canali di scolo, perché non è possibile che siano diventati delle vere e proprie foreste e non si può intervenire per pulire. Quest’anno – continua – finora ce la siamo scampata, ma prima o poi le grandi piogge alle quali sembra ci dovremo abituare, arriveranno, e poi non ci sarà più il tempo di intervenire salvo poi piangere sul latte versato. L’acqua se non trova il suo passaggio ne fa un altro ma passa comunque».

Il presidente della Cooperativa Isalle Orrule, Lino Delussu dice: «Il vero danno lo fa la burocrazia – esordisce – forse ancor più del ciclone Cleopatra. Noi, in attesa che qualcuno passi da queste parti, abbiamo iniziato ad aggiustare le strade, grazie agli aiuti fatti dalla Lega delle Cooperative. Ma ci ha aiutato anche un imprenditore dell’Emilia Romagna, una imprenditrice di Teulada che ci ha donato una somma di danaro che per noi è stata manna dal cielo. Tutti soci si sono resi disponibili per fare dei lavori di ripristino delle strade. Manca all’appello la Regione. Da loro nessun segnale. Ci è stato fatto sapere che ci dovrebbero dare una risposta il prossimo mese ma finora zero. I danni che abbiamo subito sono tanti, un’ottantina di ettari di erbaio lavati dall’acqua. Tutte le tubazioni dell’irrigazione. Diversi chilometri di rete di recinzione e strada. Viabilità che abbiamo rattoppato ma gli interventi necessari sono ben altro. Aspettiamo fiduciosi».

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