La Nuova Sardegna

Nuoro

I testimoni: poliziotti inghiottiti nel vuoto

di Nino Muggianu
I testimoni: poliziotti inghiottiti nel vuoto

Dorgali, il racconto dei volontari del 118 che hanno visto in diretta la tragedia del ponte di Oloè

18 novembre 2014
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DORGALI. Non lo potranno mai dimenticare, l’alluvione, i volontari della Croce Verde di Dorgali. Non potranno mai dimenticare la tragedia sul ponte di Oloè dove perse la vita Luca Tanzi. «Il fuoristrada della polizia – raccontano in queste ore – probabilmente ci ha salvato la vita». Lo racconta il volontario che era al volante dell’ambulanza che seguiva la pattuglia della polizia di scorta al mezzo di soccorso. «Se prima fossimo passati noi – dice – chissà come sarebbe finita».

La richiesta di soccorso dell’ambulanza di Dorgali era stata fatta in serata, quando il gruppo Saf dei vigili del fuoco di Nuoro, scortati dalla polizia avevano portato alle porte di Dorgali due persone soccorse a Irgoli: erano in ipotermia, marito e moglie, lui di Galtellì, lei di Irgoli. Il rendezvous, con l’ambulanza, all’uscita di Dorgali quando erano le 19.35 . Un quarto d’ora circa per rifocillare le due persone poi, preceduti dal fuoristrada della polizia, via verso l’ospedale di Nuoro, passando per la provinciale Dorgali-Oliena devastata dalla bomba d’acqua.

Verso le 20, la polizia era in avanscoperta per valutare la situazione, e si arriva sul ponte di Oloè. «La scorta era a una cinquantina di metri davanti. La strada era piena di detriti e le due persone in codice giallo, per questo si procedeva piano. Ad un certo punto, quando stavamo transitando sul ponte, ha ceduto l’asfalto. Come in un film dell’orrore, ho visto il fuoristrada delle polizia sparire, inghiottito, dalla voragine che si era aperta. Il mezzo dei militari è sceso di punta, una cosa allucinante, l’auto ha sbattuto su una trave che c’era sotto, la macchina si sollevata e poi si è adagiata sul fianco destro. Siamo subito andati a vedere le condizioni dei poliziotti, uno ci ha risposto quasi subito gli altri no , abbiamo visto che avevano problemi. Abbiamo lanciato l’allarme e sul posto sono arrivati, i vigilie del fuoco, la medicalizzata del 118, l’ambulanza dell’Aso di Oliena, la polizia. Noi siamo dovuti tornare indietro verso il bivio di Dorgali e poi fare il giro per andare all’ospedale San Francesco di Nuoro». Una ferita che mai si rimarginerà. Ma sono tante quelle che ancora segnano il territorio.

Il bilancio del sindaco Angelo Carta. «Stiamo ancora aspettando – dice il primo cittadino – che la Regione ci metta nelle condizioni, soprattutto per i pastori, di riattivare il ponte di San Giorgio che è ancora come un anno fa. C’è ancora il grosso problema della pulizia degli argini dei fiumi. Se non ci autorizzano a pulire gli alvei, avremo ancora danni forse peggiori di quelli già subiti. È trascorso una anno: non siamo potuti intervenire. I fiumi sono diventati delle foreste, alberi che non si possono eliminare, non si sa il perché ,ma questo impedisce il normale scorrere delle acque, che per forza devono esondare causando ciò che sappiamo». Il comune aveva subito cercato di sistemare le strade rurali in maniera tale che gli allevatori potessero raggiungere le loro aziende. «Però non basta, con i fondi comunali si fa ben poco».

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