La Nuova Sardegna

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Parroci baroniesi in rivolta: «Da Abbanoa solo salassi»

Sergio Secci
La chiesa parrocchiale di Posada (foto Secci)
La chiesa parrocchiale di Posada (foto Secci)

Chiese e case parrocchiali equiparate per i pagamenti a ospedali e caserme. Don Paba: «Ho ricevuto 4 fatture per un importo complessivo di 3.810 euro»

13 novembre 2014
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POSADA. Chiese e case parrocchiali equiparate da Abbanoa ad ospedali e caserme nelle richieste di pagamento delle somme a titolo di deposito cauzione per gli allacci idrici. I parroci baroniesi così come i colleghi dell’intera Sardegna, si trovano alle prese con un esborso imprevisto che spesso supera le decine di migliaia di euro. Questo perché l’allaccio per la casa parrocchiale, la chiesa principale o un parco utilizzato magari solo per alcuni giorni per una sagra campestre, per il gestore idrico vale mille euro a botta da pagare in due rate, la prima in scadenza tra venti giorni e la seconda a maggio.

«Ho ricevuto quattro fatture per un importo complessivo di 3810 euro – dice il parroco di Posada, don Stefano Paba –.Una delle utenze si riferisce al salone parrocchiale dove c’è l’oratorio, le altre sono per le chiese di San Giovanni e Sas Murtas e per il parco di San Michele. Un vero salasso che di fatto, ci svuoterebbe letteralmente il conto corrente privando la comunità di soldi destinati ad opere sociali e iniziative solidali».

A nulla sono servite le interpellanze in merito fatte da alcuni consiglieri regionali, Abbanoa per il momento non torna indietro e conferma la volontà di far pagare gli utenti appoggiata in questo dall’assessore Paolo Maninchedda.

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