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Nuoro

Inceneritore di Tossilo: il Comitato replica ai sindacati

Inceneritore di Tossilo: il Comitato replica ai sindacati

MACOMER. Il comitato “Non bruciamoci il futuro” risponde ai sindacati sulla questione della valutazione di impatto ambientale al progetto per la realizzazione del nuovo inceneritore a Tossilo, ma...

02 novembre 2014
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MACOMER. Il comitato “Non bruciamoci il futuro” risponde ai sindacati sulla questione della valutazione di impatto ambientale al progetto per la realizzazione del nuovo inceneritore a Tossilo, ma prima prende le distanze dagli attacchi personali e offensivi mossi sui siti internet nei confronti degli amministratori spiegando che tali attacchi «nulla hanno a che fare con gli obiettivi per i quali il comitato si è costituito e si sta battendo». Poi ricorda al sindacato che la valutazione di impatto ambientale non tiene conto di «manifestazioni di sostegno al progetto da parte dei fans politici di turno, inviate al solo scopo di esercitare indebite pressioni per orientarne le decisioni». Spiega quindi che «L'Unione dei Comuni, su questo tema, non rappresenta il territorio» e ha adottato una delibera «contraria alla volontà espressa da diversi Comuni: Birori, Bortigali, Silanus che hanno deliberato già da tempo contro la realizzazione del nuovo inceneritore e hanno approvato le osservazioni contrarie allo studio di impatto ambientale, così come ha fatto anche Sindia». Il comitato spiega inoltre che l’inceneritore di Tossilo non ha mai creato alcun indotto e mai potrà crearne in futuro «perché brucia insieme ai rifiuti l’unica opportunità di sviluppo per il nostro territorio: i prodotti delle nostre migliori aziende agro-pastorali che gravitano intorno all’inceneritore e il lavoro degli oltre 2.000 addetti del comparto». Bruciando i rifiuti, inoltre, si preclude la possibilità di creare posti di lavoro col recupero e riciclo dei materiali post-consumo. «L’unico reale indotto – prosegue la nota del comitato – potrà arrivare dalla realizzazione di un centro di riciclo integrale quale quello proposto da oltre 2.000 cittadini al tavolo aperto dall’allora sindaco di Macomer. Ricordiamo molto bene che i segretari confederali che parteciparono definirono la nostra proposta alternativa “buona e interessante, in quanto incontrava le richieste della comunità locale, tutelava i lavoratori e apriva possibilità di filiera per le altre industrie del territorio”. Poi però hanno accantonato tutto e oggi sposano l’inceneritore». Invitano infine i sindacati «a leggersi le carte e studiarsi tutti i documenti prima di lanciarsi in affermazioni campate in aria, a confrontarsi con i loro iscritti prima che con i politici e ad acquisire il parere documentato di medici e specialisti oltre a quello degli ingegneri che vorrebbero venderci il nuovo inceneritore». (t.g.t.)

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