La Nuova Sardegna

Nuoro

La lista Soru ha sfiorato il 70 per cento

La lista Soru ha sfiorato il 70 per cento

Ora si apre una fase nuova per il partito, finora dilaniato dalle polemiche per l’elezione del nuovo segretario provinciale

28 ottobre 2014
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NUORO. La questione segreteria regionale del Partito democratico è stata finalmente risolta. Con il successo di Renato Soru, che è andato molto oltre le più rosee aspettative. Certo, il numero dei votanti non è stato eccezionale, ma un’affermazione che sfiora il 70 per cento, attestandosi intorno al 67, la dice lunga sugli equilibri all’interno del Pd nel territorio. Tre soltanto i centri in cui Soru è stato superato dai suoi due avversari: Macomer, Mamoiada e Oliena. A Mamoiada ha stravinto Thomas Castangia, grazie al successo personale della mamoiadina Luisa Puggioni. A Oliena l’ha spuntata Ignazio Angioni, sostenuta dal senatore Giuseppe Luigi Cucca e anche Macomer il successo è andato ad Angioni grazie al sostegno del segretario provinciale uscente, Giuseppe Pirisi.

Ma è chiaro che adesso, anche in provincia, per il Partito democratico comincerà una fase nuova. Dopo i litigi di queste settimane, è probabile che il clima possa migliorare in maniera repentina, in modo tale che si possa arrivare al congresso provinciale con gli animi più sereni. Anche se nel frattempo, a rendere incandescente il clima potrebbero essere gli esiti dei ricorsi ancora pendenti davanti alla Commissione regionale di garanzia e riguardanti quasi tutti i congressi nei paesi del Nuorese. Nei quali ha sempre trionfato il candidato della segreteria (e collegato ad Angioni) Antonio Arghittu. Ma con percentuali di votanti molto basse.

Da oggi alla data del congresso, che la segreteria cittadina ha chiesto di celebrare il 30 novembre ed è in attesa di conferma da quella provinciale, potrebbe succedere di tutto. Ma continuare a tenere la tensione alta non potrà certo far bene al Partito democratico nuorese che tra pochi mesi dovrà affrontare prove delicatissime come le elezioni amministrative. In città e in numetrosi centri, più o meno grandi, dell’hinterland. La conflittualità interna potrebbe mettere in pericolo successi che altrimenti sembrerebbero scontati.

«La vittoria così netta, indiscutibile e clamorosa di Soru a Nuoro e in provincia rappresenta un risultato eccezionale per la sua particolarità e il significato politico: la definitiva messa ai margini del vecchio Partito, che per 20 anni si è sempre tenuto in equilibrio sulla sintesi storica dell’asse ex Ds ed ex Popolari/Margherita e su questo equilibrio ha fondato le carriere personali di tanti – le parole di Francesco Manca, segretario cittadino, soriano convinto, sono pesanti come macigni –. Ed è impietoso il 28 per cento dei consensi per i cosiddetti big del Pd. Un partito, quello sconfitto, che era già da tempo in esaurimento, senza più una reale, visibile e tangibile proposta politica per il territorio. Senza un investimento credibile sulle giovani generazioni, impegnato a controllare con ogni mezzo le segreterie ma non gli elettori perché fondato soltanto sulla gestione, tramite un anacronistico tesseramento di massa.

«Il voto di ieri ha fatto finalmente saltare il tappo – ha continuato Francesco Manca –. La grande vittoria contro un partito ingessato e stantio ci impone di progettare una nuova stagione politica fatta di proposte, di idee, di partecipazione reale e di reazione contro la crisi. Da questo momento, il Partito democratico di Nuoro parlerà solo di politiche e si impegnerà con ogni forza per contrastare la crisi. Questo nuovo Pd – ha concluso – insieme a tutto il centrosinistra dovrà rispondere alla fiducia degli elettori assumendosi la responsabilità di concentrare ogni sforzo per sconfiggere il declino, organizzando le energie, le potenzialità e le risorse disponibili nel territorio». (plp)

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