La Nuova Sardegna

Nuoro

«Don Cottu trasferito? È un normale ricambio»

«Don Cottu trasferito? È un normale ricambio»

Un gruppo di parrocchiani prende le distanze dalle proteste di questi giorni «L’avvicendamento dei parroci è nella logica dell’organizzazione di una Diocesi»

12 ottobre 2014
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NUORO. Suscita stati d’animo differenti nei parrocchiani della Cattedrale, l’annuncio del trasferimento a Oniferi di don Aldo Cottu. C’è chi protesta. E chi sostiene che l’avvicendamento dei parroci sia nella logica dell’organizzazione di una diocesi. «L’avvicendamento periodico dei parroci ha sempre destato comprensibile dispiacere e preoccupazione in coloro che hanno condiviso con loro un tratto di percorso ecclesiale insieme – scrive in una lettera un gruppo di parrocchiani –. Tuttavia è nella logica dell’organizzazione di una Diocesi che, dopo tanti anni, ci sia questo ricambio che crediamo risulti salutare. Solo Dio è eterno e insostituibile. Detto questo vorremmo sommessamente far notare che coloro che, in questi giorni, protestano in maniera anche pesante e volgare (ad esempio in diversi commenti nelle pagine Facebook e nel sito della Cattedrale, ora opportunamente rimossi) non rappresentano assolutamente la totalità dei parrocchiani e, a nessun titolo, possono parlare a nome della comunità. Men che meno – sottolineano – lo può fare la Confraternita. Ci pare di avvertire in tali interventi una pericolosa deriva: la spinta a fare della parrocchia una comunità “autoreferenziale” in cui ci si accontenta di trovarsi bene insieme, coltivando rapporti ravvicinati e rassicuranti».

Dicono di non voler alimentare «sterili e dannose polemiche, ma vogliamo precisare che non c’era il deserto prima di don Aldo e non ci sarà dopo di lui. Riconosciamo il bene che il parroco ha fatto fra noi in questi quattordici anni, lo ringraziamo e preghiamo il Signore che lo aiuti perché, anche nella sua nuova sede, possa esercitare proficuamente il suo ministero». Precisata la propria posizione e prese le distanze dalle proteste di questi giorni, il gruppo dice la sua anche riguardo «alla ventilata e ipotetica riorganizzazione delle parrocchie a Nuoro città. Se ciò avverrà – sostengono i fedeli – , la prudenza e saggezza del nostro vescovo suggerirà un coinvolgimento delle comunità interessate. D’altra parte non pensiamo sia un dogma di fede l’organizzazione e distribuzione delle parrocchie. Inoltre non capiamo in che modo il permanere di don Aldo in Cattedrale potrebbe scongiurare il “pericolo” di ipotetici accorpamenti fra parrocchie. Anche il Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, proprio in questi giorni, sta discutendo su quali nuovi percorsi pastorali la Chiesa dovrà incamminarsi per presentare con efficacia il Vangelo nelle mutate condizioni storiche, senza avere paura del rinnovamento. Al di là di tutto – concludono – ci pare sia indispensabile, pur nella legittima diversità delle opinioni, operare perché si crei una sempre più solida comunione all’interno della comunità parrocchiale in unione col vescovo».

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