La Nuova Sardegna

Nuoro

Vertenza tessile, servono aiuti

Vertenza tessile, servono aiuti

Siniscola, per gli ex operai Legler e Ros Mary il 31 dicembre scadrà la mobilità

26 settembre 2014
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SINISCOLA. La sala consiliare era piena di persone. In tanti, ieri mattina, hanno preso parte all’assemblea indetta dalle organizzazioni sindacali per fare il punto sulla vertenza tessile della Baronia, dove in particolare per gli ex operai della Legler e della Ros Mary stanno per scadere gli ammortizzatori sociali. La situazione è drammatica. Il 31 dicembre termina infatti la mobilità ordinaria per i circa 90 ex lavoratori dello stabilimento Legler, e lo stesso giorno si concluderanno i progetti di utilizzo anche per gli ex dipendenti del calzificio Ros Mary, un’ottantina in tutto. Dal primo gennaio nessuno sa cosa succederà. Le previsioni sono angoscianti ma una cosa è chiara: lasciare senza un reddito tutte queste persone darebbe un colpo irreversibile all’economia dell’intero territorio, provato già di per sé da una crisi senza precedenti. Anche da Siniscola si è sollevato il grido di disperazione di tantissime famiglie, preludio di nuove mobilitazioni e manifestazioni di piazza per chiedere l’impegno delle istituzioni, in particolare di Stato e Regione, ad investire nelle politiche attive del lavoro, indispensabili per stimolare gli imprenditori ad impegnarsi nel territorio creando nuova occupazione. Su questo i sindacati non hanno concesso sconti. «Bisogna fare subito qualcosa perché la situazione è allo stremo – è stato detto –. Per ridarci dignità occorre investire nel lavoro. Senza un reddito si nega la vita e si decreta la morte di un intero territorio».

I sindaci di Siniscola, Posada e Torpè hanno partecipato alla riunione assieme ad una rappresentanza delle rispettive giunte, sostenendo senza indugio le istanze degli ex operai del settore tessile ed assicurando di scendere in campo al loro fianco, chiedendo sin da subito un confronto immediato con la Regione sulle politiche del lavoro. (salv.mart.)

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