La Nuova Sardegna

Nuoro

Una sagra dedicata al fico d’India

Una sagra dedicata al fico d’India

Dualchi, la rassegna è alla ventiquattresima edizione: stand e degustazioni

11 settembre 2014
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DUALCHI. Non è considerato un frutto “nobile” e in passato era utilizizato per alimentare i maiali, ma a Dualchi lo hanno nobilitato trasformandolo in materia prima e ricavando prodotti di qualità come l’acquavite, la “sapa” (una specie di melassa che viene utilizzata nella preparazione di diversi dolci tipici) e le marmellate. A Dualchi il fico d’India, un frutto solo apparentemente povero, ha trovato la sua nobiltà. Come avviene da 24 anni, nel secondo fine settimana di settembre nel paese si tiene una particolare rassegna che promuove questo frutto caratteristico delle regioni a clima caldo e temperato e fa conoscere ai visitatori la grande abilità delle donne del paese i nel ricavare dai fichi d’India dolci gustosi e tutta una serie di specialità molto apprezzate da chi viene da tutte le parti della Sardegna per partecipare alla “Sagra del fico d’India” giunta alla 24ª edizione. La manifestazione è organizzata dalla Pro loco col patrocinio del comune e del Gal Marghine.

L’appuntamento di quest’anno è per domenica. La rassegna si svolgerà fuori paese nel santuario di San Pietro. Il programma prevede alle ore 16 l’apertura degli stand dei produttori e degli espositori locali. Seguirà la presentazione e la vendita di dolci, “sapa”, marmellata e liquori prodotti esclusivamente con i fichi d’India. Ci sarà anche il gelato al fico d’India e frutti freschi del quale sarà offerta una degustazione al pubblico presente. Non mancherà lo spettacolo che animerà la serata. Alle ore 18 è prevista l’esibizione dei Mamutzones, la maschera tipica di Samugheo. Seguirà la dimostrazione della preparazione della “sapa” di fichi d’India. Alle ore 20 cena a base di “zippulas de abba”, pecora alla vernaccia, pane “cun berdas” e, immancabilmente, vino. Il fisarmonicista Davide Caddeo animerà la serata a partire dalle ore 21,30.

Il fico d’India è alla base della gran parte dei dolci tipici di questo comune del Marghine. In un’area dove in passato scarseggiavano altre produzioni agricole adatte alla preparazione dei dolci, l’unica risorsa era la caratteristica pianta grassa che, essendo molto spinosa, veniva utilizzata anche per recintare i terreni, ma che nella specie con meno spine era un albero da frutto. Se in altre parti della Sardegna i fichi d’India vengono consumati quasi esclusivamente come una qualsiasi frutta (si mangiano dopo averli sbucciati evitando con cura di riempire di spine la parte commestibile), a Dualchi la necessità ha imposto altri tipi di utilizzo. Essendo un frutto che contiene un alto tenore di zuccheri, la migliore destinazione era quella di un utilizzo nella preparazione dei dolci. Per arrivare al doce, però, serve una preparazione, che parte dall’eliminazione della buccia e, come nel caso della “sapa”, nella raffinazione attraverso la cottura del “mosto”. Poiché lo zucchero è trasformabile in alcool, a Dualchi si fa anche il tipico “licore de figu morisca”. (t.g.t.)

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