La Nuova Sardegna

Nuoro

Coltivatori diretti di marijuana

di Tiziana Simula

Nuove piantagioni scoperte dai carabinieri a Borore e a Olzai: due denunce

26 agosto 2014
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NUORO. In due distinte operazioni i carabinieri hanno scoperto diverse piantagioni di droga nelle campagne di Olzai e del Marghine. A Borore sono stati sorpresi due giovani del paese (G. M. e G. S. entrambi di 22 anni che sono stati denunciati) mentre dopo l’imbrunire irrigavano una piccola piantagione in un terreno incolto al centro dell’abitato. A Olzai, nelle campagne di Maleurbei, sabato i carabinieri della compagnia di Ottana hanno scoperto una piantagione di 386 piante di marijuana che sul mercato avrebbe reso almeno 300 mila euro. All’operazione ha partecipato lo squadrone elitrasportato Cacciatori di Sardegna. Le piante erano coltivate in piazzole dotate di irrigazione a goccia. La piantagione è stata estirpata e sequestrata in attesa della distruzione per disposizione del magistrato Andrea Schirra. All’operazione hanno partecipato le stazioni di Gavoi, Olzai e Dualchi.

Nel Marghine e in Planargia, invece, i carabinieri della compagnia di Macomer hanno individuato alcune piccole piantagioni di marijuana. C’è chi ne aveva un paio di piante in giardino, chi invece le coltivava in vaso nel terrazzo e chi in un terreno incolto al centro del paese. Nel corso di un servizio coordinato di controllo del territorio finalizzato alla lotta contro il traffico di stupefacenti, sono stati scoperti tanti modi fantasiosi di coltivare la cannabis indica, ma tutti con un elemento in comune: piccole coltivazioni con poche piante per non incorrere nei rigori della legge. Con le nuove norme sugli stupefacenti, infatti, non si va in carcere se la coltivazione si riduce a poca cosa, giusto quanto dovrebbe servire per il consumo personale. Gli esperti coltivatori col pollice verde, anche quelli che vivono in piccoli centri che sembrerebbero degli sprovveduti poco informati, lo sanno e riducono al minimo le piante evitando l’arresto. Nel corso di un’operazione, che ha preso il via domenica sera preceduta da un intenso lavoro di indagine portato avanti nelle settimane e nei mesi precedenti, di piante ne sono state sequestrate una ventina, tutte floride e in pieno rigoglio. Altre da due metri e mezzo a tre metri, erano pronte per il raccolto a settembre. Valore sul mercato attorno ai 20 mila euro. A Borore i carabinieri si sono nascosti nel terreno incolto coperti da un telo mimetico col rischio di essere calpestati. Quando, già di notte, i due giovani coltivatori sono arrivati con le taniche d’acqua per irrigare le piante, sono stati acchiappati per le caviglie dai militari sbucati dal terreno. All’operazione, coordinata dal tenente Gabriele Tronca, hanno partecipato il nucleo operativo di Macomer, e le stazioni dei Borore, Bortigali e Silanus. (t.g.t.)

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