Gairo, il sindaco interviene sull’area di Su Sirboni
Roberto Marceddu: «Al momento abbiamo le mani legate» Nessuna possibilità di recuperare in breve tempo il villaggio
GAIRO. Nuove discussioni investono l’area a mare di su Sirboni, dove c’è un villaggio turistico in disuso da diversi decenni. Il sindaco Roberto Marceddu interviene «sulla situazione in atto, prospettive di sviluppo e chiacchiere su espropri proletari». E chiarisce: «Diversi pensano che il Comune possa procedere all'acquisizione forzata dei terreni su cui fu costruito il villaggio turistico ormai abbandonato (per ragioni che non elenco, ma imputabili a sponsabilità di entrambe le parti, la società Baia di Gairo e il Comune) e che vennero venduti dall’amministrazione Loddo nel lontano 1962 con lo scopo della valorizzazione turistica e occupazionale di Gairo. Brillante idea in un periodo in cui Gairo, prim'ancora della Costa Smeralda, fu pioniere nel turismo, ma destinata a infrangersi su pretese e omissioni o ritardi reciprochi tra le parti. E sfociata con un sequestro nel 1985-1986 che congelò sino al 2004, anno in cui l'amministrazione comunale chiuse il sequestro e ogni contenzioso esistente con il privato, ogni possibilità di riaprire e potenziare gli interventi nell'area». Marceddu prosegue: «Per dir la verità, con l'approvazione del Puc nel 2002,si crearono le premesse, giuridicamente valide per legge e approvate dalla Regione, per riattivare un intervento di circa 1600 posti letto e circa 83mila metri cubi. Purtroppo, il congelamento della Sardegna dal 2004 con la Legge salvacoste e con il Ppr, determinò sino al 2010 ogni possibilità di attivare un qualsiasi dialogo con la Baia di Gairo. E ogni iniziativa di valorizzazione e creazione di posti di lavoro per i gairesi». E conclude: «Dal 2011, dopo lo sblocco da parte della Regione, durato dal 2004, stiamo adeguando il Puc al Ppr e al Pai (per quest'ultimo abbiamo ottenuto il nulla osta). Solo dopo l’approvazione finale del Puc da parte della Regione potra' mettersi in moto un intervento di valorizzazione e di presentazione di una nuova lottizzazione che sarà certo ridotta rispetto alle originarie impostazioni, che erano di 250mila metri cubi, mentre nel Puc attuale ne abbiamo 99mila».