La Nuova Sardegna

Nuoro

Tre figli e senza casa, la questura si mobilita per una donna africana

di Valeria Gianoglio
Tre figli e senza casa, la questura si mobilita per una donna africana

L’odissea di una giovane: il marito è trattenuto nel Benin La polizia l’accoglie ma bisogna trovarle una sistemazione

19 agosto 2014
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NUORO. Sola, senza una casa, con tre figli piccoli al seguito e il marito lontano, trattenuto per motivi oscuri nella repubblica africana del Benin. Se non fosse stato per il gran cuore degli agenti della questura, che in questi giorni le hanno offerto assistenza, sostegno e tante cure amorevoli insieme alla Croce rossa e ad alcuni volontari, la giovane nigeriana in questione, davvero non avrebbe saputo a quale santo votarsi. Ma le vie di Nuoro, evidentemente, nonostante la crisi, nascondono ancora una grande dose di generosità.

Ha tutti i contorni della storia paradossale, questa della giovane ragazza nigeriana. Ventisei anni appena, tre bimbi da mantenere, la speranza di conquistare una vita migliore raggiungendo il marito in Italia, prima a Nuoro, poi in Sicilia, per la precisione, dove la coppia viveva fino a poco tempo fa grazie a un permesso di soggiorno rilasciato dalla questura barbaricina. Ma è proprio lì, in Sicilia, che purtroppo la situazione precipita.

«Per poter rinnovare i suoi documenti – spiega il segretario generale provinciale del Siulp, Matteo Baldi – il marito della giovane è dovuto rientrare nel suo paese per sbrigare alcune questioni burocratiche. Ma mentre si accingeva a rientrare in Italia, durante uno scalo in Marocco, è stato trattenuto col sospetto di detenere un permesso di soggiorno italiano fasullo. Da allora sono passati alcuni mesi, dell’uomo non si ha alcuna notizia. Così la giovane donna ha deciso di tornare a Nuoro, nel suo punto di partenza in Italia, ma quisi è trovata di fronte una sfilza di porte chiuse da parte degli enti di assistenza, così ha deciso di rivolgersi alla polizia per chiedere aiuto».

Ed è proprio lì, tra gli anditi e gli uffici della questura, che nonostante il periodo feriale, tutto il personale del palazzo di viale Europa, a partire dal nuovo vicario Giusy Stellino fino agli agenti, si mobilita per aiutare la donna e i suoi tre piccoli. Chi le procura la spesa, chi intrattiene i bimbi, chi fa mille telefonate per trovarle una sistemazione. E alla fine, qualcosa si smuove: entra in gioco anche il grande cuore di diversi nuoresi, uno dei quali paga alcune notti in un bed and breakfast per tutta la famigliola. Ma si mobilita anche la Croce rossa. Ma dopo la sistemazione provvisoria, spiega ancora Matteo Baldi, «ora dobbiamo riuscire a trovare una soluzione definitiva, una sistemazione vera e propria, per questa donna e per i suoi tre figli, in attesa di avere notizie certe del marito e nella speranza che l’ambasciata risponda».

«Per questo – continua il segretario del Siulp – facciamo appello a tutte le associazioni sarde, alle case famiglia, a chi può ospitare questa famigliola. Noi purtroppo non siamo nelle condizioni di fare di più. Ma la polizia, anche in questo frangente, ha dimostrato ancora una volta che nonostante i tagli e la bastonate del gioverno, è anche è soprattutto questo: solidarietà e umanità». Chi volesse aiutare la famiglia, può farlo, inviando una mail a: nuoro@siulp.it. oppure cp.nuoro@cri.it.

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