La Nuova Sardegna

Nuoro

Perdasdefogu, la rivolta del 1908

Perdasdefogu, la rivolta del 1908

Un gruppo di attori non professionisti mette in scena un pezzo di storia

26 luglio 2014
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PERDASDEFOGU. Uno dei periodi più tragici di Perdasdefogu (il primo decennio del 1900, con scioperi, dimissioni dell’intero Consiglio comunale, delitti, sequestri e furti) verrà rievocato stasera alle 22 sul palco delle vecchie scuole elementari di Piss’e taccu da un gruppo di attori non professionisti guidati dalla regìa di Gianni Cabitza. Lo spettacolo, in due atti, si apre con le richieste di sciopero, dell’allontamento del sindaco e del segretario comunale (uno di questi, Ruggero Tedde, era stato assassinato il 16 agosto 1894). L’iniziativa è inserita nel ricco programma della Pro loco in occasione della ventesima edizione di “Foghesu canta Foghesu” che vede nel paese la presenza di gruppi folk sardi (Mamuthones compresi) e di cinque diverse nazioni europee.

Nella seconda parte verrà letta la relazione che tenne, il 15 novembre del 1908, il commissario prefettizio, ragionier Egidio Castiglia davanti al rinnovato Consiglio comunale al quale il rappresentante governativo consegna un Comune finanziariamente in ordine e con alcune opere pubbliche realizzate o avviate come le fontane, il cimitero, la caserma dei carabinieri, la strada per Escalaplano. È l’opera del ragionier Castiglia a creare le premesse perché anche a Foghesu possano risiedere un medico, un’ostetrica, un veterinario. «Abbiamo voluto rievocare quei fatti – ha detto Cabitza – perché è giusto che i giovani conoscano la storia di un paese che era tra i più arretrati dell’isola e dominato soprattutto dalla più nera delle miserie economiche e dall’analfabetismo. Quasi nessuno studiava e le aule erano spesso le case degli insegnanti che si rifiutavano di tener lezioni in autentiche stalle. Crediamo che la conoscenza della nostra storia ci possa aiutare ad affrontare meglio anche la crisi di questo nuovo secolo». Prima della rappresentazione teatrale verrà presentato il romanzo dell’emigrato Manfredi Podda “Un posto nel destino”, 150 pagine di amore per Perdasdefogu.

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