La Nuova Sardegna

Nuoro

Rete idrica, secondo stop in due giorni

di Piero Marongiu
Rete idrica, secondo stop in due giorni

Una nuova rottura ha lasciato a secco i centri di Borore, Birori, Noragugume, Dualchi e Sedilo: disagi per gli abitanti

09 luglio 2014
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BORORE. Un’altra rottura nella condotta idrica che alimenta i comuni di Borore, Birori, Noragugume, Dualchi e Sedilo. Si tratta della seconda in due giorni: i disagi derivanti dalla mancanza d’acqua hanno suscitato la comprensibile indignazione delle popolazioni rimaste all’asciutto.

Questa volta però Abbanoa non c’entra nulla: anzi, è stato proprio grazie al tempestivo intervento degli operai della tanto criticata società se i disagi per le persone sono stati ridotti al minimo. Il servizio, infatti, dopo la riparazione dell’ennesima perdita, è stato ripristinato nel tardo pomeriggio di ieri. Rimane il fatto però che quella condotta, oltre quindici chilometri di tubo in cemento amianto della misura di 200 millimetri di diametro, è stata realizzata negli anni 70 con i soldi messi a disposizione dalla Cassa per il Mezzogiorno, e da allora non è mai stata sottoposta a interventi di manutenzione straordinaria. «In quel tratto -dicono i tecnici di Abbanoa - siamo intervenuti soltanto per ripristinare le rotture che si sono verificate nel tempo, o per qualche manutenzione ordinaria»

La rottura del tubo che ha causato i disagi di ieri è avvenuta in via Tirso, a circa un chilometro di distanza dal punto in cui gli operai erano già intervenuti per riparare un’altra perdita. In questo periodo, con il caldo e la perdita di umidità, il terreno contraendosi sottopone a forti sollecitazioni il materiale di cui è costituito il tubo e il rischio che si rompa aumenta.

«I disagi per le persone sono notevoli - dice il sindaco Tore Ghisu -. Il problema è datato e deve essere risolto definitivamente. E per farlo occorrono interventi strutturali urgenti. Questa volta se i disagi non sono stati lunghi lo dobbiamo al tempestivo intervento dei tecnici e degli operai di Abbanoa, ma sempre di interventi su una condotta ormai obsoleta si tratta».

Anche Michele Corda, primo cittadino di Noragugume, è dello stesso parere del suo collega. «Se non si interviene in maniera radicale - dice - il problema di quella condotta non si risolve. In questo modo si fanno solo interventi tampone, che servono a poco». Tra l’altro, una volta riparata la perdita, l’erogazione dell’acqua deve avvenire gradualmente, altrimenti si rischia di mettere l’impianto in sovrappressione e di causare altre rotture.

«Con le sollecitazioni violente date da quelli che in gergo tecnico si chiamano “colpi di ariete” - dicono i tecnici- c’è il rischio che il tubo si rompa di nuovo. Quindi il ripristino dell’erogazione deve avvenire per gradi. Di conseguneza i centri più distanti dalla sorgente devono pazientare un po’ di più prima di riavere il servizio normale».

Qualche mese fa l’autorità d’ambito ha chiesto che venissero individuate e segnalate le criticità esistenti sulle linee di approvvigionamento idrico, usando una scala di colori per attribuire un codice di priorità e la situazione relativa a quella condotta sono stati segnalati con un codice rosso.

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