La Nuova Sardegna

ELINI. Austero e imperturbabile nella sua talare nera. Azzurri gli occhi. Profondo lo sguardo. Ne ha fatta di strada, don Pietro Vinante. A piedi. In autostop. Oltre cinquant'anni di cammino tra la gente ogliastrina, lui curato tridentino, scomparso due anni fa, un segno indelebile nei cuori e nelle coscienze di un’isola intera l’ha lasciato. I continui richiami a principi morali saldi e indiscutibili, la battaglia a mode fuorvianti e rovinose, la lotta contro la mercificazione della donna, della sua bellezza e dignità, sono solo un aspetto di una personalità forte e integerrima. È interamente dedicata a lui, uomo e sacerdote, la giornata celebrativa in programma giovedì 10 luglio nella sala polifunzionale di via Pompei, a Elini, dal titolo: «Don Pietro Vinante. Il servizio e l’eredità». In sala di regia l’associazione Figli d’arte Medas e il comune di Elini. La famiglia Medas è la più antica, nonché unica, famiglia di teatranti in Sardegna. Fondatore e direttore tecnico è Gianluca Medas, volto noto del teatro e della televisione. La giornata è divisa in due momenti. Alle 19.30 la tavola rotonda dal titolo “Don Pietro Vinante: 50 anni di testimonianza civile e religiosa” aprirà ufficialmente i lavori, con gli interventi del vescovo d’Ogliastra, Antonello Mura e di don Luca Fadda, parroco di Elini. Prevista anche la partecipazione di Michele Lavra, commissario straordinario del comune. Coordina Ivo Murgia, esperto di lingua sarda. Alle 21 spazio al teatro, con lo spettacolo “Storie di Storia. Don Pietro Vinante”, in una sapiente narrazione, intrecciata con canti e musiche, scritta e interpreta dall'attore Gianluca Medas, con l’accompagnamento della chitarra classica di Andrea Congia e delle voci del Coro Ogliastra. Va in scena, così, la vita di un uomo semplice, ma radicale, inserita nel contesto dell’ampio panorama storico della Chiesa.