La Nuova Sardegna

Nuoro

Bambino ucciso a caccia, il pm chiede il rinvio a giudizio

Bambino ucciso a caccia, il pm chiede il rinvio a giudizio

Nuoro, omicidio colposo l’accusa per l’ex brigadiere dei carabinieri che sparando a un cinghiale colpì il 12enne Andrea Cadinu

01 luglio 2014
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NUORO. La richiesta di rinvio a giudizio è arrivata dopo un anno e mezzo di indagini complicate, con il primo sopralluogo dei Ris arrivato solo dopo otto lunghi mesi dai fatti. Ma adesso, l’inchiesta giudiziaria sulla morte, durante una battuta di caccia nelle campagne di Irgoli, del piccolo Andrea Cadinu, che all’epoca dei fatti aveva appena 12 anni, è arrivata a una svolta.

È stata fissata, infatti, la data della prima udienza preliminare, ovvero la data nella quale le parti in causa esporranno le loro richieste al gup e formuleranno anche le eventuali richieste di rito. L’imputato, per la morte del piccolo Andrea, è l’ex brigadiere dei carabinieri, Francesco Paletta. Che sin dall’inizio si è sempre difeso sostenendo che quel giorno del novembre 2012, il suo fucile caricato a pallettoni aveva esploso tre colpi in sequenza contro un cinghiale sbucato all’improvviso dal sottobosco. E che il piccolo Andrea, che partecipava alla battuta di caccia insieme al padre Nicola e al fratello più grande, era corso verso il cinghiale spinto forse dalla curiosità di vedere.

Un movimento che purtroppo per lui gli era stato fatale. Secondo l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Laura Taddei, invece, nella morte del piccolo c’è una precisa responsabilità di Francesco Paletta, anche se ovviamente tutt’altro che voluta. Tant’è che l’ha indagato, come sempre avviene in queste vicende, con l’accusa di “omicidio colposo”. Al di là di tutto, insomma, resta un episodio, una battuta di caccia, che ha lasciato per sempre un segno indelebile su diverse famiglie.

L’udienza preliminare per la morte di Andrea Cadinu è stata fissata dopo la pausa estiva delle udienze giudiziarie, a ottobre. (v.g.)

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