La Nuova Sardegna

Nuoro

Appalto da 3milioni per l’area di Ottana

di Federico Sedda

Il bando di Invitalia serve per riqualificare la zona industriale Dalla rete antincendio alla videosorveglianza alla linea Adsl

28 giugno 2014
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OTTANA. Un investimento di due milioni e 932 mila euro per riqualificare il sito industriale di Ottana. Questo l’importo dei lavori previsti dall’appalto bandito da Invitalia (società di ingegneria del ministero per lo Sviluppo economico) per dotare l’area industriale del centro Sardegna di una serie di infrastrutture in grado di garantire nuovi servizi alle aziende insediate e di attirare nuove attività produttive. In particolare, l’appalto riguarda “la progettazione esecutiva e la realizzazione degli interventi di riqualificazione dell’area industriale attraverso opere di miglioria funzionale, ammodernamento e manutenzione della rete antincendio e della cabina elettrica di trasformazione, rinnovamento dell’impianto di illuminazione esterna, l’implementazione di un sistema di videosorveglianza Tvcc e della banda larga, la realizzazione di un sistema di monitoraggio dei reflui industriali e il miglioramento del depuratore consortile”.

I lavori rientrano nell’ambito dell’Accordo di programma per la reindustrializzazione e la competitività dell’area industriale di Ottana, Bolotana e Noragugume (così venne definito quando venne sottoscritto nel lontano 26 luglio 2007) che prende l’avvio a sette anni di distanza dalla firma dell’accordo da parte di Stato, Regione e Provincia. L’Accordo di programma prevede una serie di opere pubbliche per la cui realizzazione sono già state avviate le procedure per la gara d’appalto che riguarda sia la progettazione esecutiva e sia la realizzazione degli interventi. I servizi, una volta realizzati, saranno interamente gestiti dal Consorzio industriale provinciale che potrà così mettere a disposizione delle aziende già operanti e di quelle che vorranno insediarsi, un’area attrezzata e competitiva, sostenuta da infrastrutture di supporto. L’obiettivo è quello di riavviare un processo di sviluppo interrotto con le dismissioni delle grandi aziende (Enichem e Montefibre) e mai ripreso anche per la mancanza delle infrastrutture necessarie, quali la rete in fibra ottica, un sistema moderno di monitoraggio ambientale e le reti di videosorveglianza e di illuminazione stradale. Deficit infrastrutturali, che, nonostante le ripetute denunce da parte della aziende e della Confindustria nuorese, sono rimasti irrisolti.

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