La Nuova Sardegna

Nuoro

siniscola

Abbanoa chiude l’acqua a un’anziana malata

di Salvatore Martini
Abbanoa chiude l’acqua a un’anziana malata

SINISCOLA. Anni fa, quando la bolletta è arrivata a casa, alla signora B.C. è quasi venuto un colpo. Un conto da circa 6mila euro è quello che Abbanoa ha notificato nel 2006 ad una anziana di...

28 giugno 2014
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SINISCOLA. Anni fa, quando la bolletta è arrivata a casa, alla signora B.C. è quasi venuto un colpo. Un conto da circa 6mila euro è quello che Abbanoa ha notificato nel 2006 ad una anziana di Siniscola per sei mesi di consumi. «A nostro avviso si tratta di una delle tante “cartelle pazze” arrivate in quel periodo in città» spiegano i familiari della donna, che ora ha 85 anni ed è molto ammalata, tanto da essere costretta a letto. La mega-bolletta è così finita in mano agli avvocati, per decretare se il pagamento sia legittimo o frutto di un errore.

«L’iter è tuttora in corso – affermano i familiari di B.C. – mentre tutte le bollette idriche precedenti e successive, di importo ordinario, sono state regolarmente saldate». Due giorni fa, però, la vertenza ha avuto uno sviluppo clamoroso. Alla povera utente è stata infatti bloccata l’erogazione dell’acqua. All’improvviso. «Si tratta di un provvedimento intollerabile» tuonano i familiari dell’anziana, che chiedono il ripristino del servizio fino a quando un giudice non si pronunci sulla legittimità della bolletta “incriminata”, sottolineando inoltre le gravissime condizioni di salute della loro congiunta. «Senza acqua in casa è diventato un inferno provvedere alla sua igiene personale – protestano – e alla pulizia di tutto quello che occorre per la degenza. Siamo in una situazione di estremo disagio. Tutto è partito da una bolletta surreale, che chiede ben 6mila euro per un consumo d’acqua di 6 mesi, per parte dei quali, tra l’altro, in casa non c’era nessuno». I familiari di B.C. si appellano quindi alle autorità, compresi il prefetto e il sindaco, affinché venga ripristinato il servizio idrico. «Oltre al danno la beffa – concludono –. Non si può lasciare senza acqua in casa una donna costretta a letto dalla malattia».

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