La Nuova Sardegna

NUORO. A fine mattinata, dopo aver ricostruito la dinamica dell’incidente e ripercorso i momenti salineti del processo, il pubblico ministero Andrea Vacca alla fine della sua requisitoria ha chiesto al giudice monocratico Antonio Luigi Demuro la condanna per l’imputato a un anno di reclusione.

Ma prima ancora, in aula è stato sentito uno dei testi chiave del processo (ammesso dopo la richiesta di integrazione istruttoria ai sensi dell’articolo 507) per l’omicidio colposo di Pierpaolo Bandinu, il finanziere nuorese morto il 14 luglio del 2007 sulla 131dopo essersi schiantato contro un camion fermo sulla carreggiata.

Mele, un giovane di Orotelli, ha deposto in aula raccontando che era passato in quel tratto di strada proprio pochi minuti prima dell’incidente.

«Il camion era fermo da qualche minuti sulla carreggiata e non aveva le luci di emergenza accese. All’esterno, l’autista parlava al telefonino e non indossava il giubbotto catarifrangente».

Una testimonianza importante per l’accusa che andrebbe a confermare quelle degli altri testi sentiti nel corso del processo che vede come imputato l’autotrasportatore cagliaritano Raffaele Lecca, difeso dall’avvocato Gianfranco Trullu.

Il processo è stato rinviato al 25 giugno, giorno in cui parleranno gli avvocati di parte civile, i legali Gianluigi Mastio e Gian Michele Canio che rappresentano la famiglia della vittima e l’avvocato Antonio Careddu che rappresenta invece la compagnia di assicurazione, citata quale responsabile civile.

Quindi la parola passerà alla difesa per l’arringa prima della sentenza.