La Nuova Sardegna

Nuoro

Lavori a scuola, assolti dopo 5 anni

Lavori a scuola, assolti dopo 5 anni

Prosciolti due imprenditori per l’intervento nella palestra di Furreddu

22 maggio 2014
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NUORO. Cinque anni a processo per qualche avvolgibile da finestra e un vetrocamera. A scandirlo bene, parola per parola, sembra un paradosso, eppure è successo davvero, in tribunale a Nuoro, e in questo lungo periodo è costato tempo e denaro alla giustizia.

Era nata un lustro fa, dunque, la vicenda giudiziaria in questione, e si è conclusa solo ieri mattina con la piena assoluzione dei due imputati. A finire a giudizio, con l’accusa di falso ideologico e di frode nei confronti della pubblica amministrazione erano Giampiero Monni, di Arzana, titolare di un’impresa edile, e Antonio Cavada, di Nuoro, l’ingegnere direttore dei lavori che erano stati appaltati alla ditta Monni. Il committente dei lavori era il Comune di Nuoro e l’opera da sistemare e da rendere soprattutto a prova di vandalo era la scuola di Furreddu intitolata a Mariangela Maccioni. I fatti contestati risalgono al periodo 2005-2006. L’opera da di sistemare era la palestra della scuola. Secondo i punti del capitolato di gara, la ditta che avrebbe ottenuto l’appalto di circa 600mila euro avrebbe dovuto sistemare anche gli avvolgibili nelle finestre della palestra e alcuni vetri anti-sfondamento.

Come hanno ricordato ieri gli stessi avvocati difensori – Mario Lai per Cavada, e Fabrizio Demurtas per Monni – la scuola, in quel periodo era oggetto delle attenzioni dei vandali e il dirigente scolastico lo segnalava spesso al Comune chiedendo aiuto. «Eppure il Comune non ha mai risposto» ha detto l’avvocato Lai. Certo è che la ditta aveva consegnato la palestra e i lavori nel 2005. «E aveva anche superato il vaglio dei sopralluoghi del Comune» ha ricordato Mario Lai. Ma poi i vandali ci si erano messi di mezzo e avevano rotto alcuni vetri e danneggiato altre parti dell’opera.

La scuola aveva allora chiesto di nuovo aiuto al Comune e alla fine era intervenuta la Finanza che aveva notato alcune irregolarità nell’esecuzione dei lavori. In sostanza, secondo la Finanza, l’impresa non aveva sistemato le persiane o gli avvolgibili, ma solo una grata che non aveva impedito la rottura del vetro da parte dei vandali. E non aveva nemmeno sistemato un vetro antisfondamento, ma un più semplice vetrocamera. Ieri mattina, gli avvocati Lai e Demurtas, hanno spiegato che in realtà si trattava di modifiche lievi, dettate da necessità tecniche e perfettamente rispondenti comunque all’obiettivo dei lavori. Il giudice ha assolto dunque, con formula piena, i due imputati. Il pm Andrea Schirra ne aveva chiesto l’assoluzione perché nel frattempo i reati contestati si erano prescritti. Il giudice ha disposto anche il dissequestro della palestra della scuola. (v.g.)

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